Senza brillare, gestendo assenze ed energie, l‘Inter non sbaglia. No, l’Inter non sbaglia un colpo. A San Siro rispettati e pronostici e battuto con un secco e vincente 2-0 il Lecce: Inzaghi resta al comando, ancora quattro lunghezze avanti alla Juve, rispondendo al successo bianconero che aveva aperto l’ora di pranzo a Frosinone. Doveva rispondere, ha risposto presente. L’ha fatto con un gol per tempo: prima Bisseck, poi Barella su invenzione e tacco stellare d’Arnautovic. Rosa lunga e calciatori che ti fanno vincente, rispondendo sempre egregiamente quando manca gente del calibro di Lautaro. L’Inter sale a quota 44 in 17 partite, la Juve a 40, in virtù del 2-1 con cui, grazie alla solita mentalità vecchio stampo Allegri, digerisce e fredda la frizzante allegria Frosinone, battuta al tramonto di gara da Vlahovic. Primo gol per Yildiz, momentaneamente pareggiato da Barez, giallazzurri che ai punti avrebbero meritato qualcosina di più, ma le grandi squadre sono queste. E queste sono le vittorie delle grandi. Stacco importante, di ben sette lunghezze, tra la Juve e la terza forza, quel Milan ancora amareggiato dai due punti lasciati a Salerno. Rossoneri a 33 adesso tallonati dal Bologna che vince ancora e stavolta pure uno scontro diretto: Ferguson in piena ripresa fa esplodere il Dall’Ara, sogno Motta, continuità e calcio stellare, piazza addirittura quarta, Gasp al tappeto. Milan 33, Bologna 31, Fiorentina ieri corsara a Monza a quota 30. Tutto alla fine tra Torino e Udinese, dove Ilic riprende Zarraga: 1-1 in Piemonte. Chiude il pesantissimo successo tutto targato Baroni nella settimana più difficile della stagione del Verona: scontro diretto pesantissimo tutto Hellas, 2-0 al Cagliari di Ranieri, battuto dalle reti dei soliti Ngonge e Djuric. Colpo straordinario quello del Verona che in un colpo solo, nonostante la settimana più delicata col pacchetto di maggioranza di Setti tutto confiscato, si porta per la prima volta fuori dalla zona retrocessione, scavalcando Empoli e proprio Cagliari e riacciuffando l’Udinese. Orgoglio scaligero.

