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    Economia e Lavoro, Società
    27 Dicembre 2023
    Incendio di Malagrotta, danni a produzione ortofrutticola. Gualtieri vieta raccolta e consumo

    L’allarme di Coldiretti Lazio: “Subito ristori”

    ROMA – Preoccupazioni per le aziende agricole soprattutto ortofrutticole, che si trovano nell’area colpita dall’incendio del Tmb1 nella discarica di Malagrotta a Roma. Quintali i prodotti alimentari che saranno destinati al macero e ingenti i danni.Intanto inevitabilmente e a scopo precauzionale l’ordinanza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri,  che ha vietato per un raggio di 6 chilometri dal luogo dell’incendio, la raccolta e il consumo di prodotti alimentari di origine vegetale e il pascolo degli animali da cortile, oltre alle attività sportive all’aperto.”Al momento non risulterebbe dall’ordinanza che siano interessate dalle restrizioni anche le aziende zootecniche,- dichiara Coldiretti Lazio –  probabilmente e come ci auguriamo, perché sia i foraggi che il latte vaccino che producono, si trovano all’interno delle stalle. Nel caso non fosse così, lo chiediamo fermamente”.L’auspicio è quello che “le verifiche sulla qualità dell’aria siano rapide, nella speranza che si possa tornare presto ad una situazione di normalità”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, che chiede di mettere in atto tutte le misure necessarie per tutelare i cittadini e le imprese agricole.Cresce la preoccupazione per le conseguenze dell’incendio, sia da un punto di vista ambientale ed economico. Coldiretti Lazio chiede ristori immediati in un momento di particolare difficoltà per gli agricoltori. “E’ importante verificare le conseguenze reali del rogo e il suo impatto sul territorio – conclude Granieri – con serietà e attenzione, ma senza allarmismi. Chiediamo ristori immediati per gli agricoltori che si trovano nell’area colpita dall’incendio, che saranno costretti a gettare quintali di prodotti e ad affrontare le conseguenze di questo disastro. Si tratta di aziende alle prese con numerose problematiche, che si sono susseguite in questi ultimi due anni, prima con la pandemia, poi con l’aumento dei costi delle materie prime e le conseguenze dei cambiamenti climatici, fino alla peste suina”.