Ha brindato al nuovo anno. Doveva esser quello della straordinaria continuità. Di gesta notevoli, storiche. Ma stavolta siamo andati oltre. Stavolta Sinner non s’è regolato. Un 2024 che decolla in maniera stratosferica: Jannik diventa il primo italiano di sempre a conquistare una finale di un Australian Open. Sensazionale. Ha perso stavolta sì, un set, lecito e naturale considerando la dimensione dell’avversario sconfitto. Ha battuto il numero uno al mondo, Nole Djokovic, eterna istituzione del tennis mondiale, qualcuno 10 volte campione della competizione, qualcuno che in Australia non perdeva, pensate, dal 2018. Quando Jannik era un piccolo giovincello pieno di sogni: la missione era semplicemente quella di diventare professionista. Invece evidentemente proprio quei giorni stava nascendo una leggenda sportiva italiana. Già, perché di leggendario stiamo parlando. Il buongiorno all’Italia lo spedisce Sinner dall’altra parte del mondo, dopo aver battuto per la terza volta nelle ultime quattro Nole, riscattando la sconfitta in finale ATP Finals, nonostante la super cavalcata davanti a tutta Torino. Tre ore e mezza di dominio, colpo su colpo: messaggio planetario, consacrazione definitiva a livello planetario. Non è più la prima volta, non è più casualità. Il mondo, stanotte, se ne è accorto. Ed i punteggi parlano chiaro: 6-1, 6-2, 6-7, 6-3. L’interpretazione di Jannik è perfetta, servizio impeccabile. Nole nervoso: tanti errori. Reagisce al terzo set, lo vince, ma con grande difficoltà. Ma Sinner aveva capito che ne aveva di più, più lucido, più brillante: una macchina. Sangue freddo: al quarto set il vento doveva soffiare per forza azzurro, altro che rimonta. Giusto così, dopo i primi due set perfetti, stellari. Impetuosi. E l’Italia si ferma ancora. Ancora una volta per applaudire. C’è chi ha sfidato le 04.30 e chi s’è svegliato col sorriso, stesso sorriso con cui Sinner sta sposando l’intera competizione. Manca l’ultimo passo, poi sarà veramente storia eterna. Manca l’ultimo capitolo, quello più prestigioso. Quello da scrivere con la penna più sopraffina. Domenica finale: affronterà uno tra Medvedev e Zverev, riunirà mezzo Bel Paese sul divano. Meraviglia, Jannik.


