Sindacato sollecita chiarimento nazionale dal Ministero
VILLA SANTA LUCIA – La Regione Lazio ha rilasciato l’Autorizzazione Ambientale che va a modificare le disposizioni su uso e smaltimento dei fanghi per la cartiera Reno De Medici (RdM) di Villa Santa Lucia, in provincia di Frosinone, che nei giorni scorsi aveva avviato la procedura di licenziamento per gli oltre 160 dipendenti (circa 300 con l’indotto) e di chiusura dell’impianto. Ma la nuova Aia non fornisce le risposte che aveva chiesto l’azienda ed ora RdM sta valutando se mantenere o rivedere la propria decisione di chiudere lo stabilimento, specializzato nella produzione di cartoncino con materiali riciclati. Il nodo sta nelle disposizioni stabilite dalla magistratura di Cassino dopo una verifica sul ciclo di smaltimento dei rifiuti prodotti. Tra le disposizioni c’è lo smaltimento all’esterno di tutti i fanghi. Reno De Medici ritiene che una parte importante (i cosiddetti ‘fanghi primari’) non debba essere smaltita in quanto riutilizzata come nuova materia prima. Il problema è nazionale, come ha spiegato nelle ore scorse il direttore di Assocarta, Massimo Medugno: “È errato parlare di smaltimento in quanto è una nozione che riguarda i rifiuti. Qui siamo in presenza di una reintroduzione di fanghi nel processo produttivo, pratica ampiamente consolidata all’interno della tecnologia cartaria in Europa ed in Italia e sancita dai documenti comunitari”. Per Medugno l’impianto RdM di Villa Santa Lucia è “fondamentale per l’economia circolare del Lazio”.
Il caso sarà al centro di un confronto convocato in Regione Lazio per il 5 febbraio. Pasquale Legnante, segretario di categoria Cisl ha sollecitato una presa di posizione del ministero che faccia chiarezza per tutto il comparto. Reno de Medici rappresenta un ventesimo della capacità di riciclo italiana ed un quarto della capacità produttiva laziale che è il dieci per cento della produzione cartaria nazionale del settore.

