Frosinone – Truffe e riciclaggio in aste giudiziarie, 11 misure cautelari
Cronaca
6 Febbraio 2024
Frosinone – Truffe e riciclaggio in aste giudiziarie, 11 misure cautelari

FROSINONE – Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone e che vede congiuntamente impegnate le forze della Squadra Mobile presso la Questura di Frosinone e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Frosinone, è stata eseguita un’ordinanza emessa l’ordinanza ha disposto misure cautelari personali e reali a carico di diverse persone per falso, truffa per erogazioni pubbliche, riciclaggio ed autoriciclaggio, omessa dichiarazione, emissione di documenti e fatturazioni inesistenti ed indebite compensazioni d’imposte abusivo esercizio di attività di intermediazione finanziaria, infedeltà patrimoniale ed altri reati.

In particolare 2 persone sono state sottoposte a custodia cautelare in carcere; 7 ai domiciliari, 2 persone sono state interdette dall’ esercizio di una professione e dall’esercizio di imprese ed uffici. Sono state inoltre eseguite le seguenti misure reali: sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta per quasi 4 milioni di euro; sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 6,5 milioni. All’esecuzione delle misure si è accompagnata un’attività, in parte ancora in corso, di acquisizione e sequestro di documenti negli uffici della sede centrale di una Banca e presso le cancellerie delle sezioni fallimentari e delle esecuzioni immobiliari di alcuni Tribunali, nonché attività di perquisizione degli studi professionali di un avvocato e di due notai e di diversi altri luoghi nella disponibilità delle persone fisiche e giuridiche indagate.

L’indagine ha preso impulso da confidenze, a suoi interlocutori, di un imprenditore ciociaro, sottoposto ad intercettazioni perché coinvolto in traffici di stupefacenti, sui modi in cui un suo amico imprenditore faceva soldi operando nel settore delle aste giudiziarie e godendo della piena fiducia e dell’appoggio del direttore generale di una Banca.

Le indagini prontamente attivate evidenziavano una più complessa situazione di inquinamento del mercato immobiliare locale e facevano emergere l’attività di più gruppi organizzati che operavano altresì sia nel settore delle truffe per il considetto “super bonus” sia nella creazione di falsi crediti erariali e nella organizzazione di indebite compensazioni sia nel riciclaggio e nell’auto riciclaggio di rilevanti partite di “nero” sia nella esecuzione dei reati fiscali e societari presupposti dall’attività riciclatoria.

Secondo la ricostruzione fornita nella ordinanza custodiale del GIP dagli accertamenti effettuati si delineavano tre associazioni per delinquere, fra loro interconnesse quanto all’attività di riciclaggio e, due di esse, aventi strutturale influenza nella gestione delle linee di credito di una Banca di Frosinone mediante il ruolo primario svolto per il raggiungimento degli obiettivi associativi dal direttore generale e da funzionari del Corporate Banking di quell’Istituto oltre che da due notai che redigevano la più parte degli atti d’interesse per gli associati.

 

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