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    Cronaca, Cultura e Spettacoli
    12 Febbraio 2024
    Di padre in figlia: il maestro Pellegrino dell’Orchestra di Roma “racconta” La Rondine di Angelina Mango

    di Simona Tenentini

    ROMA – Di padre in figlia.

    Dopo 22 anni, l’Orchestra di Roma torna a suonare La Rondine con Angelina Mango nella serata sanremese dedicata alle cover, in cui la giovanissima artista è arrivata seconda.

    A raccontare emozioni e retroscena dell’esibizione il maestro Antonio Pellegrino, fondatore dell’Orchestra di Roma, sul palco dell’Ariston insieme a Bruno Pucci, Luca Pincini e Silvia Lanciotti.

    Perché è stata scelta l’Orchestra di Roma per affiancare Angelina Mango?

    Il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma è stato scelto perché, 22 anni fa, l’intera Orchestra, con i suoi solisti, ha suonato e inciso tutta la parte orchestrale e solistica per il disco di Pino Mango dove è presente, fra gli altri, proprio il brano “la Rondine”

    Come è stata la collaborazione con un’ artista così giovane?

    E’ stata un’esperienza sorprendente in positivo e quindi piacevole. Questo perché, al di là dell’ evidente grande musicalità e preparazione, mai mi sarei aspettato in una ragazza così giovane un livello così alto di professionalità, controllo, educazione, in perfetta armonia con una grande vitalità e freschezza.

     

    Ritiene giusta la classifica finale delle cover alla luce delle polemiche che si stanno succedendo in questi giorni?

    La varietà di tipologia di proposta musicale rende realmente molto complesso, a mio parere, fare un raffronto, quindi posso dare solo una opinione personale e mai mi permetterei di dire “è stato giusto o sbagliato qualcosa”.

    Secondo il mio personalissimo gusto musicale, avrei senz’altro premiato con il primo posto la Cover di Angelina un gradino sopra a tutti, mentre per la classifica generale il discorso rimane molto più aperto. Erano parecchie le proposte interessanti. D’altro canto è molto difficile, in un campo dove si gioca sulle emozioni e quindi non su valori assoluti fare una classifica incontrovertibile… è troppo soggettivo il criterio di valutazione.

    La vostra orchestra è abituata a calcare palcoscenici internazionali, com’è stato salire sul palco di Sanremo?

    Un palcoscenico diverso, una esperienza diversa nè migliore nè peggiore di altre.

    Nella sua specificità è stata comunque molto emozionante .