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    Cronaca
    14 Febbraio 2024
    Pendolaria 2024, la Roma Nord – Viterbo è ancora tra le peggiori tratte ferroviarie d’Italia

    VITERBO – Non c’è limite al peggio, soprattutto quando si parla dei servizi ferroviari italiani, tra i peggiori di tutta Europa per quanto riguarda ritardi dei treni, cantieri mai completati e tratte sempre più desuete per quanto riguarda mezzi e rotaie, ormai vecchie di decenni.

    Non fa eccezione la tratta Roma Nord che dalla Capitale raggiunge Viterbo, capoluogo della Tuscia che da anni attende un collegamento vero con Roma.

    Il rapporto Pendolaria 2024 di Legambiente non lascia spazio ad alcun dubbio in merito ai progressi, prima annunciati, ma mai raggiunti dalla Roma Nord e dalla Roma Lido, altra tratta fanalino di coda per il Bel Pase.

    “Dopo anni e anni di inqualificabile peggioramento del servizio – si legge nel rapporto – si è arrivati al disastro per le linee ex-concesse Roma Lido e Roma Nord, che in questi ultimi mesi avrebbero dovuto cambiare volto con i passaggi di gestione a Cotral”.

    Come viene ricordato nella documentazione di Pendolaria 2024, la Roma-Lido, ora ribattezzata Metromare, è una linea di 28,3 km, fondamentale per il pendolarismo di un intero quadrante, quello sud-ovest, perché collega la stazione di Porta San Paolo a Roma (un fondamentale nodo della mobilità urbana con la metro B, la Stazione FS Ostiense e la rete tranviaria) e il mare di Ostia.

    Il rapporto prosegue sottolineando, uno a uno, i disservizi più frequenti, che penalizzano la qualità della vita lavorativa dei passeggiare e, oltremodo, quella dei turisti dell’area.

    “Lungo le 13 fermate di quella che dovrebbe essere una linea strategica per la mobilità dell’area romana, è oltre un decennio che si assiste ad un costante peggioramento per la vita dei pendolari. Sulla linea che è potenzialmente la più frequentata tratta ferroviaria d’Italia, continuano invece i salti di corsa, gli stop al servizio e il degrado, come alla stazione Tor di Valle, un cantiere fermo da molti anni, mentre si attende l’apertura della stazione Acilia Sud, prevista per l’anno in corso, ed è a rischio la realizzazione della stazione Torrino-Mezzocammino, il cui progetto iniziale inserito nel PRG di Roma prevedeva la realizzazione in un punto in curva, aspetto espressamente vietato dalle leggi nazionali. Numerosi i casi in cui ad una già assurda tabella di frequenze, con treni ogni 23 minuti si sono aggiunti ritardi spesso non comunicati che hanno portato l’attesa a 30 minuti reali”.

    Non va assolutamente meglio la Roma Nord-Viterbo, dove da anni i pendolari segnalano un peggioramento costante di quello che dovrebbe essere un servizio vitale per l’economia della Tuscia, ma sul quale ormai nessuno può più contare.

    “Sulla Roma Nord-Viterbo si riscontrano gli stessi disagi per gli stop al servizio a cui si affianca un cantiere pensato per fluidificare emettere in sicurezza tutta la tratta, ma che nei fatti non è mai iniziato – si legge – La linea si snoda per 101,9 km, suddivisi in 12,5 km di servizio urbano e i restanti 89,4 km di servizio extraurbano, con 35 fermate e un tempo di percorrenza previsto di 22 minuti per la tratta urbana e di 155 minuti per quella extraurbana. Lunghe ed estenuanti le attese in banchina e il sovraffollamento sui pochi treni a disposizione. Il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord ha evidenziato come nel 2023 siano state oltre 7mila le corse soppresse, ma i problemi riguardano anche le biglietterie, chiuse in molte stazioni o solo parzialmente a disposizione degli utenti, le barriere architettoniche e il divieto di portare a bordo le biciclette.

    Nonostante tutto, Pendolaria 2024 ci ricorda come per entrambe le linee sono previsti investimenti per trasformarle in vere e proprie linee metropolitane. Un tesoretto di 481 milioni di euro, finanziati tramite i fondi del Pnrr pensati anche per sopperire alle molte mancanze delle tratte in vista dell’arrivo del Giubileo 2025. Inoltre, sul fronte del materiale rotabile Regione Lazio e Firema hanno siglato un terzo contratto, nell’ambito dell’Accordo Quadro dal valore di 282 milioni, che prevede la fornitura per un valore di quasi 43 milioni di euro degli ultimi 5 rotabili a sei casse per la linea Roma-Lido.

    Le tratte romano-viterbesi vengono paragonate a quelle Circumvesuviante dove, anche qui, tardano ancora a concretizzarsi gli importanti investimenti annunciati ormai più di un anno fa dalla Regione Campania e che dovrebbero mettere a nuovo l’intera rete di trasporti partenopei.

    Lazio e Campania, inoltre, sono le due regioni che più di tutte le altre, pesano sull’età media dei treni circolanti in Italia. In queste due aree, la flotta tarda ad aggiornarsi, con mezzi che hanno oltre 20 anni di vita su una media nazionale di 18,6 anni. “Nel Lazio – viene sottolineato nel rapporto – i treni delle ferrovie gestite ora da Cotral hanno una media di 32,5 anni di età“.

    Fino a oggi, alla Regione Lazio non sembra nemmeno essere interessato investire sulle proprie tratte ferroviarie. Come indica Pendolaria 2024, i finanziamenti regionali fino al 2022 sono stati “Sicuramente non all’altezza della quantità di pendolari presenti” (nello specifico, lo 0,04% del bilancio regionale totale).