Se escludessimo la sfortunata parentesi di Nocera Inferiore della settimana scorsa, il 2024 della Flaminia Civita Castellana sarebbe straordinariamente imbattuto. E ieri, probabilmente, è arrivato il pomeriggio migliore. Colpaccio esterno in casa Ardea, un 3-0 netto e dominante che non ammette repliche, una classifica che adesso sì, torna finalmente a sorridere ai rossoblu, col vento in poppa e vele spiegate verso quella che a questo punto diventa una strameritata salvezza. Dopo i tanti punti conquistati all’interno delle propria mura amiche era arrivata la sfortunata sconfitta campana; quindi doppia trasferta, appuntamento stavolta nel sud del Lazio, un appuntamento che la squadra stavolta non ha sbagliato e rientra sui propri colli con tre gol e tre punti. Una gara giocata ed interpretata molto bene. Una gara attenta, da squadra matura, quella che sempre più sta diventando questa Flaminia. Un primo tempo di studio e solo a tratti di sofferenza, chiuso a reti inviolate. La Flaminia ha fatto sfogare l’Ardea Nuova Florida, l’ha fatta uscire, l’ha stanata. Poi ad inizio ripresa l’ha colpita. Eccome. Al minuto 50 arriva l’incornata vincente, quella giusta, quella determinante, che sblocca le sorti di gara: timbra Penchini sugli sviluppi di un corner. La gara si sblocca e la squadra di Nofri gestisce perfettamente. Sa difendersi, bene. Anche col pallino del gioco agli avversari dimostra costantemente che è proprio lei, paradossalmente, quella che potrebbe colpire di nuovo. Difende con ordine fino al tramonto: minuto 77, altra sliding door. Schettini sbaglia in fase di impostazione, ingenuità che costa carissima all’Ardea. Ne approfitta Marchi che si invola e libera Lorusso, che non sbaglia e fa 0-2. Un gol che fa implodere la panchina della Flaminia che ne conosce perfettamente peso specifico. Gol pesantissimo, che taglia definitivamente le gambe all’avversario. Ecco perché la partita, sostanzialmente, si chiude lì, in quel momento specifico. Tre punti alla Flaminia. Nel finale l’ultimo acuto, l’ultima gioia, a giochi finiti: stavolta timbra Siribu, gol che fa esplodere la felicità del ragazzo e di chi l’ha curato, una rete che sa di liberazione e resurrezione dopo il lungo infortunio. Tornato, si vede. 3-0 con un pallonetto da lontano che scavalca Giordani, firma d’autore. C’è proprio tutto nella vittoria della Flaminia. Sorrisoni. Un cocktail di felicità pomeridiana per i laziali. Che adesso salgono a quota 29 e conquistano uno splendido nono posto che sa molto di salvezza, scavalcando quel San Marzano che resta dietro a 28 oggi sconfitto 2-0 in casa dall’Ischia. Può esser questa la vittoria dell’anno, quella che consacra uno splendido percorso salvezza nel girone G di Serie D. Anche perché quello di oggi era uno scontro diretto contro quella che letteralmente era ed è considerata una diretta concorrente, che a questo punto resta dietro, quota 22, infangata nelle sabbie mobili di classifica, precisamente al quartultimo posto del girone. Il Flaminia nin ha sbagliato. Ed era una partita pesantissima. Avrebbe macchiato quanto fatto in questo avvio di anno nuovo, tra vittorie come quelle con Ischia e Ostia Mare. Adesso c’è veramente tutto per mettersi vento in poppa e chiudere bene la stagione, in quel di Civita Castellana. Metà classifica, zona tranquillità, lanciare giovani e produrre buon calcio. Stavolta sì, la Flaminia volta definitivamente alla zona retrocessione.


