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    22 Febbraio 2024
    Europa League. AS Roma, ancora e sempre Feyenoord: atto secondo 23/24, stasera Olimpico da record

    Se quel detto più comune narra e spira “Non c’è due senza tre”, tutti i tifosi giallorossi sperano stasera di gridare “Non c’è tre senza quattro”. Tre precedenti tra Europa League e Conference, ormai battaglie nell’animo, tutti che hanno sorriso loro: tra Roma e Feyenoord atto quarto, stasera per il ritorno all’Olimpico di quelli che stavolta sono i sedicesimi o playoff d’Europa League. Pur senza Mourinho, non cambia l’effetto nemmeno quell’overdose d’amore verso il giallorosso: record soldout, Olimpico gremito. Con la trasferta vietata ai tifosi olandesi, quelli romanisti occuperanno anche il settore ospiti: biglietti nordovest andati a ruba nei giorni scorsi, immediatamente. Per cabala e grandi numeri stasera Slot, contro una Roma meno chiusa e più qualitativa, spera di conquistare la sua minima rivincita e finalmente eliminare la sua bestia nera, i capitolini. Ha sempre sofferto l’esperienza di Mou nel campo europeo, lui, nonostante palleggio e canoni contemporanei. Ma la Roma è più forte, comunque. E nonostante la massima ambizione di DDR e Friedkin sia quella di centrare l’accesso alla Champions, obiettivo tramite campionato che Mou ha sempre mestamente fallito, le nottate europee sono sempre nottate europee. Poi chi vivrà vedrà. Si riparte dall’uno a uno dell’andata, quel pari in rocambolesca torsione timbrato Lukaku che sorride e strizza l’occhio ai giallorossi. Ma niente calcoli, questo è quello che ha chiesto De Rossi ai suoi: entrare in campo, da squadra forte, petto in fuori e giocare a calcio. Per una Roma diversa, più bella. Secondo Daniele più padrone dei suoi mezzi, in questa maniera. Rientra chiaramente Dybala, dopo il riposo di Frosinone. Con lui El Sha a completare il tridente con Lukaku. Sarà ancora 433 col centrocampo titolare: Paredes in cabina di regia, Cristante che torna mezzala d’esperienza e sostanza, capitan Pellegrini mezzala di qualità e ispirazione. Tornato lui, davvero. Rinnescato dalla cura DDR. Di chi ama chi sa giocare a calcio. A porta sono cambiate le gerarchie: Svilar ha scalzato Rui, tocca ancora al serbo. In difesa Ndicka e Smalling ancora soltanto in panchina: zero sorprese, tocca a Mancini e Llorente. A destra Karsdorp, a sinistra l’esperienza del ristabilito Spinazzola più di Angelino. Al Toro ci si penserà, al campionato pure. C’è tempo. Stasera nottata europea. Stasera nottata da Roma.