Impianto eolico a Pitigliano, le associazioni ambientaliste “smontano” Sorgenia: “Gravi danni per i 50.000 metri cubi di terreno che saranno scavati”
Cronaca
29 Febbraio 2024
Impianto eolico a Pitigliano, le associazioni ambientaliste “smontano” Sorgenia: “Gravi danni per i 50.000 metri cubi di terreno che saranno scavati”

di Simona Tenentini

PITIGLIANO – Sull’impianto eolico in fase di realizzazione a Pitigliano, le associazioni ambientaliste Comitato Maremmattiva e Comitato Ambiente e Salute Tuscia smontano, punto per punto, le motivazioni di Sorgenia.

“Incredibilmente sembra che il messaggio prodotto dalle oltre 500 osservazioni non sia stato abbastanza chiaro e ci troviamo quindi costretti dalla risposta di Sorgenia a motivare per l’ennesima volta il nostro rifiuto senza alcun tipo di mediazione. Prima di rispondere punto per punto al pessimo tentativo dell’azienda di propagandare il progetto spacciandolo per sostenibile e conveniente per la popolazione, facciamo appello alle istituzioni tutte, soprattutto la regione, ad ascoltare la voce di una comunità unita che con i fatti ha dimostrato la propria opposizione a questo nella difesa del proprio territorio. Sarebbe un grave deficit di democrazia non rispettare la volontà di un paese intero, la stessa mancanza di rispetto dimostrata dall’azienda che si trova con estremo imbarazzo a dare spiegazioni del progetto di parco eolico con grave ritardo e dopo aver tremato per la risposta popolare degli ultimi giorni.

E ora andiamo per punti :

– Sorgenia parla di “SCARSA PERCEZIONE VISIVA DAI PAESI CIRCOSTANTI “: Rispondiamo semplicemente applicando le linee guida della Regione Toscana per gli impianti eolici, che definiscono le aree di impatto visivo assoluto AIVAT:R= altezza rotorex600il risultato è una visibilità assoluta di 75 km di raggio con buona visibilità dell’aria!!- Sorgenia sostiene che “NON CI SARANNO MODIFICHE DEL CLIMA ACUSTICO”:Una turbina eolica produce rumore ad alta e bassa frequenza, oltre ad emettere infrasuoni, che interferiscono con l’orecchio interno causando problemi di equilibrio ( studio NIH).

Sono accertati da studi medici problemi di affaticamento, deterioramento cognitivo e altri rischi gravi per valori pari o superiori ai 40 dB, valori facilmente superabili in orari notturni e soggetti a variabili a causa del vento, per questo si raccomanda una distanza di almeno 1.5 km dalle abitazioni, mentre nel progetto sono posizionate anche a 350 mt da case abitate.

– Viene dichiarato “OTTIME CONDIZIONI DI VENTOSITÀ “: Ci fa quantomeno sorridere la approssimazione con cui Sorgenia fa dichiarazioni tecniche. Come abbiamo depositato nelle osservazioni non esiste alcuno studio sul campo dei venti in progetto, ma solo un rilevamento virtuale prodotto dalla ditta VORTEX.-

“NON INTERESSA AREE PROTETTE “:

Non ci sono aree protette nel territorio toscano, ma sembra che Sorgenia si sia scordata che a 900 metri ci sono le zone a tutela di vincolo “ZSC CONCA DEL LAGO DI MEZZANO ” e “ZPS-ZSC SELVA DEL LAMONE-MONTI DI CASTRO” in territorio laziale, per le quali devono essere rispettate le fasce di rispetto. Sono presenti in zona anche Usi Civici.

– VINCOLI PAESAGGISTICI ED ARCHEOLOGICI: Il vincolo paesaggistico esiste eccome, il paesaggio rurale è tutelato dal PIT e dal DCP n°20 del 11/06/2010 riguardante il RTI. Per l’area archeologica, Vista la numerosa quantità di siti archeologici confinanti e le evidenze di interesse, l’area del cantiere è stata valutata dal Piano Strutturale Coordinato come “aree che costituiscono risorsa archeologica “. Abbiamo sottolineato che i 50.000 metri cubi di terra che verrà scavata comprometteranno la futura ricerca archeologica.

– VISIBILITÀ DAL CENTRO STORICO : Se avessero letto le carte altimetriche si sarebbero resi conto che l’altezza finale delle pale supererebbe da un min. di 80 m ad un.max di 140 m la collina chiamata Monte Becco, visibile, non solo da quasi ogni scorcio attorno al paese, ma anche dal “finestrone” orientale del centro del paese.

– “NON TOGLIE SPAZIO ALL AGRICOLTURA “: Ci risulta difficile capire come lo scavo da loro preventivato di 50.000 metri cubi di terreno, non influisca per tutto il periodo del cantiere (almeno un anno e mezzo) e sulla tutela dei fossi e torrenti, protetti dall’art. 142 del D. Lgs n.42/2004

.- AVIFAUNA: I decreti sono innumerevoli che costringono ad una distanza dalle zone protette in alcuni casi anche di 10 km, dovrebbe bastare questo a dichiarare la NON IDONEITÀ. Oltretutto i vicini siti della RETE NATURA 2000 sono corridoi di passaggio importanti, la alta pericolosità di impianti eolici per l’avifauna é molto conosciuta in letteratura.

– INCENTIVI PUBBLICI: Non conosciamo l’origine dei fondi ma invitiamo tutti i cittadini a eseguire una visura camerale di Sorgenia Renewable S.R.L. che s’impegna a provvedere tra 25-30 anni ad uno smaltimento dell’impianto ad un costo di 1.635.000 euro per il ripristino, ci chiediamo con quali garanzie dato che è un srl.-

RICADUTE POSITIVE SUL TERRITORIO: Non vediamo alcuna ricaduta positiva sul territorio,, che vive da generazioni su una rete di attività che lavorano con il turismo, l’accoglienza, l’artigianato di qualità, lo sport in natura, il trekking, la fruizione archeologica, prodotti tipici di qualità. Un indotto economico il più rilevante nel territorio, che verrebbe rovinato da un impatto visivo esagerato. Riguardo alle CER noi vogliamo decidere autonomamente gli impianti di piccole dimensioni equilibrati e ben inseriti, rifiutiamo categoricamente la speculazione di mega impianti.Non esiste beneficio o compensazione che valga questo sacrificio, oltretutto non capiamo questi sconti in bolletta come possano apparire così miracolosamente. Forse dovremo costringere tutta la popolazione a firmare un contratto con Sorgenia?Oltre il danno pure la beffa?