Funziona eccome la cura Calzona. Il ritorno di Osimhen, malgrado rigore sbagliato, si sente, altrettanto eccome. Il Napoli, con 7 punte in 3 gare e la vittoria nello scontro storicamente atteso, quello con la Juve, rientra in corsa per la prossima Champions. Una squadra adesso più viva che mai. Evidentemente il commissario tecnico della Slovacchia è riuscito a toccare le corde giuste e ha risvegliato una squadra che soltanto qualche settimana fa sembrava ormai stremata, decrepita. Calzona è riuscito a toccare quelle corde spallettiane, sarriane, lui ex storico assistente e tattico di Castel Volturno di recenti cicli azzurri di successo. Un Napoli ancora chiaramente tutt’altro che brillante, ma i risultati del richiamo di preparazione di Mazzarri visto lo scarso atletismo di un team ereditato da Garcia arrivano: squadra viva non soltanto di spirito, squadra viva anche dal punto di vista atletico. Ed il merito, questo sì, aspetto che passa in secondo piano e che andava sottolineato, va a Mazzarri. Il Napoli vince 2-1 all’ultimo respiro con la ribattuta di Raspadori che fa esplodere il Maradona: torna l’entusiasmo. Scavalcate definitivamente Fiorentina e Lazio, settimo posto a tre lunghezze dall’Atalanta, quattro dalla Rome ed otto dal Bologna dei miracoli: la Champions non è più utopia, il Napoli c’è. E probabilmente, se gli azzurri sono questi, tutti dovranno fare i conti coi campioni d’Italia se vogliono centrare e coronare il sogno Champions. Il Napoli batte 2-1 una Juve sciupona, sorprendentemente sciupona, al termine di una gara diametralmente differente dai Napoli-Juve del recente passato: stavolta azzurri più organizzati, bianconeri che costruiscono di più ma non raccolgono. Stavolta, da quel punto di vista, Max non merita alcuna critica. Il palo di Vlahovic ancora fa rumore, sa bene quanto per diventare un centravanti dai massimi livelli europei debba capitalizzare sempre in grandi partite, quello step e quel salto di qualità che ancora deve realizzare. Stavolta crea tanto ma sbaglia cambi, non da Max. L’Inter stasera può volare a +15 ma come ben sa l’obiettivo è sempre stato ritorno in Champions ed i bianconeri, mollata presa e sogni Scudetto, mantengono comunque un notevole vantaggio sul mucchio in lotta per quarta e quinta posizione. A testimonianza che quello di Allegri resta un ottimo lavoro. La nota positiva è tra l’altro il ritorno al gol di Chiesa, determinante da subentrato. Adesso la doppia sfida tra Atalanta e Genoa: sei punti per chiudere ogni gioco, andare sereni alla sosta, gestire la primavera e puntare a quello da settimane diventato ormai il grande obiettivo stagionale, la Coppa Italia.

