Arbitri, veleni, Var: AIA sotto accusa, fermati Di Bello, Ayroldi e Marchetti
Sport
5 Marzo 2024
Arbitri, veleni, Var: AIA sotto accusa, fermati Di Bello, Ayroldi e Marchetti

Decisamente caos direzioni di gara in Serie A. Quest’anno più che mai. Non che il nostro paese o le nostre tifoserie non siano mai stati sensibili a tal argomento. Fatto sta che stavolta, nonostante la presenza ormai pluriennale dell’assistenza Var, e forse proprio per complessità di condivisione allineata col nuovo strumento tecnologico, i direttori di gara della massima serie italiana manifestano evidenti difficoltà e se l’AIA ha preso provvedimenti vuol dire che specificatamente nell’ultimo weekend diverse circostanze determinanti in diverse partite tra l’altro piuttosto rilevanti non sono state lette correttamente. L’ultimo a finire mediaticamente nell’occhio del ciclone è il direttore di gara del monday night tra Inter e Genoa, ovvero Ayroldi, reo nonostante richiamata del Var di aver concesso un rigore all’Inter definito piuttosto generoso: l’impressione è che Frendrup prenda la palla in occasione dell’intervento su Barella, non è chiaro se l’arbitro, comunque al monitor, abbia potuto nutrire di tutte le immagini giuste. In ogni modo, dopo una breve consulenza, ha comunque confermato il rigore ai nerazzurri. Ma chiaramente Ayroldi non è l’unico: per la condotta di Lazio-Milan l’arbitro Di Bello è stato fermato un mese dal disegnatore Rocchi, segno tangibile di quanto e come l’AIA abbia ammesso colpe per la direzione di gara dell’anticipo di venerdì scorso, gara che ha coinvolto e narrato episodi discutibili che hanno fatto non poco infuriare il Presidente biancoceleste, Claudio Lotito, “pronto a ricorrere nelle sedi opportune”. Come se non bastasse, a continuare a dipingere il weekend nerissimo dell’ultimo turno di Serie A, Marchetti diventa la ciliegina su una torta indigesta: confusione sul rosso a Ricci, così come tanti dubbi permangono sulla decisione di annullare il gol granata firmato Zapata.