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    11 Marzo 2024
    AS Roma, cuore e orgoglio: a Firenze punto all’ultimo respiro. Stasera la Lazio

    Gli sforzi del giovedì pesano. Eccome. Soprattutto le prestazioni più brillanti, luccicanti. E la Roma non può far eccezione. Ma con cuore e orgoglio, nonostante un primo tempo steccato, i giallorossi tornano dal Franchi con un punto preziosissimo nella corsa alla prossima Champions League. DDR è stato chiaro: quando vede la squadra più stanca post fatiche europee, torna a tre dietro. Ma il calcio di De Rossi, indipendentemente dai numeri, vanta principi di gioco completamente diverso dal triennio mourinhano. Ecco perché la squadra fa comunque fatica, pure a tre. Ormai ha ingerito, ed alla grande, principi e difesa a 4. Roma che infatti chiude sotto il primo tempo col colpo di testa di Ranieri. Probabilmente, il lecito e logistico turnover non aiuta. Pareggia Aouar prima che Mandragora riporti avanti i padroni di casa, Belotti conquista rigore su Paredes ma Biraghi conferma maledizione viola dagli undici metri e Svilar tiene viva la Roma e le sue speranze. Speranza che diventano urlo liberatorio quando, in pieno recupero, Llorente trova botta e fendente stellare in mischia: 2-2 e partita salvata, mucchio giallorosso, un punto che altri risultati alla mano non può che diventar positivo, soprattutto perché Firenze è Firenze, non puoi aver sempre lo smalto migliore in una maratona a 38 giornate e soprattutto gli altri risultati strizzano l’occhio al calendario giallorosso. Tutto invariato: Roma quinta, padrona del suo destino Champions.

    STASERA LA LAZIO E chi guarda da lontano e spera di tornare a recitare ruolo importante quantomeno in una corsa europea, non necessariamente di un quarto o quinto ormai utopia, è la stessa Lazio di Sarri, impegnata stasera nel posticipo finale con l’Udinese. Friulani a caccia di punti salvezza, Lazio chiamata a ripartire dopo discontinuità e Baviera: serve risalire una classifica che in questo momento pone i biancocelesti fuori da ogni competizione europea, ancorati al nono posto. Pochi cambi: Luis Alberto ad ispirare Zaccagni, Immobile e più storicamente Felipe che Isaksen.