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    17 Marzo 2024
    Serie D. Punto Flaminia a Roma: con la Boreale 1-1, salvezza in cassaforte

    L’appetito vien mangiando. Senz’altro. Ma stavolta non v’è stato alcun motivo per uscirne sazi, minimemante. L’inverno della Flaminia Civita Castellana è stato letteralmente straordinario, col club, assorbito nelle sabbie mobili per la lotta per non retrocedere, abilissimo a scappare dalla lotta salvezza e conseguire l’obiettivo minimo, ma per contesti e difficoltà di categoria mai da sottovalutare, prettamente abili a scappare dalle zone pericolose e conquistarsi la zona tranquillità, determinante per piazza, tifosi, chi ama il club in questione. La trasferta sul campo capitolino, quello della Boreale, termina con un punto a testa, finisce uno ad uno: a segno Gjoni e Lorusso per il pari finale che non cmaia alcuna questione di classifica ma, se l’appettito vien mangiando, provengono più di diversi rimpianti in casa ospite perchè, una volta ottenuta e fortificata la salvezza, qualcuno, magari abusando di voli pindarici, sognava qualcosa di più. Non è stato così evidentemente, perché la discesa della Flaminia a Roma, tra l’altro particolarmente limitrofe considerando strada e connotati, è finita in pareggio. Semplice austrada, poi Roma Nord, centro sulla Salaria: tutte le condizioni per non soffrire di alcuna stanchezza e giocarsi le proprie carte. Un punto che probabilmente serve molto più alla Boreale che, lontana parente delle parentesi di qualche anno fa, deve accontentarsi di un punto sofferto che, se da una parte grafifica il calcio di Civita Castellana, dall’altro viste le vicissitudini vissute quest’anno fa bene a tutti: all’mbiente, al tecnico, alla tifoseria. Aggancia Budoni al penultimo posto e speranze playout ancora meravigliosamente vive, nonostante annata tostissima, complicata, tra lecite contestazioni ed una retrocessione che ai più poteva francamente sembrare scontata. Invece dopo diversi risultati negativi arriva questo pari interno che, se alla tifoseria può sembrare negativo perché chiunque sperava nell’ambiente nell’intera posta in palio, in realtà dal punto di vista squisitamente tecnico non sarà mai risultato specialmente ultimi mesi alla mano a cui voltare le spalle. E per certi versi gratifica addiritutura il cammino della Flaminia. Uno ad uno e, pari e patta, un punto a testa. Flaminia che resta al nono posto a quota 37, una lunghezza in meno rispetto al Cinthia, una lunghezza in più rispetto al San Marzano. Metà classifica sì, ma con la freccetta rivolta verso l’alto. Un punto che addirittura delude qualche tifoso in casa Flaminia, tifosi che speravano, come se non avessero vissuto abbastanza crisi o drammi 23/24, di pensare di ottenere qualcosa di più. Non è così semplice e la gara della domenica l’ha dimostrato. Nessuno dimentica ciò che s’è vissuto o da dove si proviene. La Flaminia versione 2023/24 è questa, meglio farne tesoro e calibrare ogni suo risultato di conseguenza. Meglio farne tesoro e costruire il futuro. Qualcuno addirittura, come se non avesse patito abbastanza durante i disastrosi mesi autunnali, pensava addirittura ai playoff. Zona che resta particolarmente lontana, in questo caso prettamente aritmetico ben otto punti dall’Ischia quinta forza del campionato, ma, con diverse compagini a dividere la fazioni nel contesto della discussione, resta senz’altro parecchio. Parecchio per qualsiasi discorso: mettersi seduti, discutere, e forse anche ambire. Qualcuno evidentemente doveva svegliarsi prima. Invece eccoci qui, con l’uno a uno in casa della Boreale: magari qualcuno metterà muso lungo, ma dimenticando ciò da cui si proviene. Un ex allenatore di Premier a cavallo tra Chelsea e Tottenham, Villas Boas, oggi candidato a diventar presidente del Porto, parlerebbe di quanto e come i tecnici di oggi siano vittime dei loro rispettivi successi. Quanto e come dargli torto. Indipendentemente dalle premesse stagionali, questa è squaadra, squadra vera. Che, in ogni modo, girone G o non Girone G, maneterrà una categoria di cui rappresenta sempre istituzione. Chi vuol far il salto di qualità deve alzare la mano, necessariamente. Semmai sarà possibile, urge unione di intenti. Urge il fatto che tutti remino nella stessa direzione. Ma lamentarsi di un punto in casa Boreale, soprattutto visto e vissuto l’inizio di stagione, diventa utopia a tratti follia. Chiudere bene la stagione, bene così.