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    Cronaca
    30 Marzo 2024
    Termovalorizzatore di Santa Palomba, la GdF indaga sul prezzo dei terreni

    ROMA – Si allarga il caso dei terreni sui quali dovrà sorgere il nuovo termovalorizzatore di Roma. Lo scorso 13 marzo, infatti, la Guardia di Finanza ha visitato gli uffici della Ama, l’azienda che si occupa dello smaltimento rifiuti nella Capitale, per acquisire una gran mole di documenti riguardanti proprio la compravendita dell’area sulla quale dovrà sorgere il futuro impianto. Secondo quanto denunciato mesi fa – prima dal consigliere leghista in Campidoglio, Fabrizio Santori, con un interrogazione in aula, e successivamente anche da alcuni comitati spontanei di cittadini – il prezzo dei terreni sarebbe cresciuto in maniera sospetta di ben quindici volte in circa vent’anni: da poco meno di mezzo milione di euro si è passati a circa 7,5 milioni. Il sospetto è che dietro ci possa essere stata una speculazione. Quello che è certo è che per il momento l’inchiesta della Procura di Roma non vede indagati. Da Ama per il momento preferiscono non commentare la visita delle Fiamme Gialle. Chi invece – parlando con il Fatto quotidiano – commenta e si dice pronto a collaborare con la Finanza, fornendo eventualmente tutti i documenti che i militari dovessero ritenere necessari, è la Meci S.r.l., l’agenzia immobiliare incaricata dal precedente proprietario di trovare un acquirente per tutta l’area che ospiterà il termovalorizzatore. Si tratta della zona di Santa Palomba, ancora nel territorio del Comune di Roma ma proprio al confine con quelli di Pomezia e di Albano. Ebbene secondo quanto riferisce la Maci al Fatto, il prezzo pagato da Ama è stato addirittura troppo basso, dal  momento che il terreno sarebbe già pronto all’uso, con tutte le opere di prima urbanizzazione già presenti. Si attendono, a questo punto, ulteriori sviluppi.