Arriva l’ennesimo lieto fine. Un altro trionfo, un altro successo. Sinner è diventato iconografia dello sport italiano, tennista azzurro più forte di tutti i tempi. Ma no, ancora no, non s’è stufato di salire. E continua a spolverare vette inimmaginabili, anni fa. L’Italia da domenica sera, Pasqua 2024, vanta al momento e per la prima volta il tennista numero due al Mondo. Stratega, glaciale, letale: Jannik non sbaglia praticamente niente e demolisce pure i sogni di Dimitrov, lo fa con doppio parziale dominante come d’altronde la stessa semifinale con Medvedev, stavolta viaggiando 6-3 e 6-1 in poco più di un’ora e scavalcando Alcaraz nella classifica del ranking planetario ATP. Al terzo tentativo, dopo la doppia finale persa nel pur egregio processo di crescita, dopo le delusioni 2021 e 2023, stavolta riesce a tingere pure Miami di azzurro. Non sa nemmeno cosa sia la pressione: freddissimo, inscalfibile. Un’annata straordinaria: tredicesimo titolo, un altro dopo Melbourne, per quello che rappresenta il suo secondo Masters 1000 dopo Toronto 2023. Domani il risveglio azzurro sarà molto più dolce. Per lo sport, per tutti. Jannik è un’altra prelibatezza del Bel Paese. E come tale va onorata e venerata. Va gustata, senza freni.
