Parlarne in termini di calcio estero è, sarebbe stata ed è tuttora utopia, ma l’evoluzione di Zirkzee è senz’altro una delle pià grandi, o quantomeno una di quelle che meritano ammirazione, del Football del Vecchio Continente. D’altronde punta di diamante della miglior versione del Bologna degli ultimi anni che, a dispetto dei più romantici e della sua guidoliniana versione targata Signori e Cruz, adesso sogna sì la Champions ma nutre ben diritto di pensare di riuscirci. E poi c’è lui Joshua, scuola Bayern, movimenti tecnici, vero nove e mezzo, quest’anno anche gol e gol pesanti, pertanto sulla cresta dell’onda. La notizie delle ultime settimane è che su di lui sembra averci messo gli occhi anche Giuntoli, direttore Juventus, nonostante il club bianconero vanti nel reparto uno dei migliori interpreti, Dusan Vlahovic. Centravanti serbo di cui, indipendentemente dal movimento corrente soprattutto Allegri in prima fila, resta tra i migliori. Zirkzee resta l’oggetto del desiderio delle migliori squadre nel nostro campionato, in quanto tra i migliori centravanti emergenti messi in luce dalla stagione domestica 23/24. Può senz’altro diventare una pedina di massima attrazione del Napoli del futuro, quello senza Osimhen. Può essere oggetto del desiderio della Roma, se Lukaku dovesse scegliere l’Arabia. Ma diventa soprattutto il Milan quella che cerca il centravanti del suo presente e del futuro la più candidata a combattere per accaparrarsi il diritto alle sue prestazioni sportive. Un finale di stagione per trascinare il Bologna a coronare un sogno inimmaginabile, quello di proiettare la Bulgarelli in Champions League. Poi la realtà, la verità. Ed il felsinei che sanno come ricostruirsi. Questione di mesi, poi tutto sarà realtà.