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    6 Aprile 2024
    Tennis. ATP 250 Marrakech: infinito Berrettini, domenica finalissima

    Matteo Berrettini c’è. Qualcuno che non sarà mai Sinner ma resterà sempre indiscutibilmente, nonostante qualsiasi tipo di problema fisico, un’istituzione del tennis italiano dell’ultimo decennio. E continua a lottare. Viene colpito, accusa, s’abbassa. Ma si rialza. Sempre. Perché la classe è e resterà sempre quella. Dopo uno splendido cammino rigenerante a Phoenix salvo poi pagare ed accusare la fatiche al Miami Open vinto da Sinner, il tennista capitolino ha ripreso immediatamente il passo giusto alle sue dimensione, ai livelli che il suo fisico gli consente. E lo fa alla grande, in quel dell’ATP 250 di Marrakech dove, coronando un ottimo cammino settimanale, ha conquistato un’altra finale in carriera: domenica affronterà Carballes Baena, proprio chi fece fuori ad inizio settimana ed ai nastri di partenza della competizione il buon giovincello Matteo Gigante, cercando di allargare il suo palmares con un’altra competizione, un altro trofeo internazionale. Matteo ha conquistato la finale dopo ben quasi tre ore di battaglia, sperando di non accusarla l’indomani. Lo ha fatto piegando dopo una lotta durata tre set un rivale emergente come l’argentino Navone, battuto e rimontato dopo aver perso 7-6 il primo set, prima di ribaltare (e questo la dice lunga su tenacia e condizione di chi non molla mia) l’avversario liquidato rispettivamente 6-3 e 6-2 nei games successivi. E dunque domenica sarà finale dopo aver vinto tra l’altro ai quarti un derby azzurro come quello con Lorenzo Sonego, rispedito al mittente o meglio a Montecarlo, esattamente come Fognini che, uscito ai quarti dopo aver finalmente emanato gloriosi segnali di vita in Marocco, affronterà proprio il giovane rivale nel prossimo imminente torneo del Principato. E mentre Sinner, che chiaramente entrerà proprio ai sedicesimi, aspetta già il suo avversario in un tabellone che per arrivare fino in fondo l’ha sorteggiato potenzialmente ancora una volta con quel Medvedev che, prima di diventare numero due fu l’avversario più volte sofferto prima e battuto poi per divenire numero tre: finiti i circuiti settimanali, sarà tempo di Monaco.