Il ritorno di Matteo Berrettini. Ce ne eravamo già accorti a Phoenix, cavalcata straordinaria fino alla finale, prima che ne pagasse le spese a Miami. Ma parliamo di un campione vero, che non sarà Sinner, senz’altro, ma che dimostra quanto e come riesca ancora a render orgoglioso lo sport italiano. Campione vero perché subisce, incassa e si rialza. Incassa infortuni, uno dopo l’altro, una serie di problemi fisici che nel tempo poteva demolirlo. Invece eccolo ancora lì. Hanno sicuramente macchiato e contraddistinto la sua carriera, ma la grande qualità è quella di saper tornare sempre in pista per sfoggiare la sua classe. Quella sì, non indifferente. Decisamente intramontabile. Matteo è tornato a vincere. Lo fa 658 giorni dopo l’ultima volta, sostanzialmente due anni dopo. Lo fa a Marrakech, un ATP 250 dominato dall’inizio alla fine. In Marocco vince pure la finale battendo nettamente Carballes Baena in due set, 7-6 e 6-2, gestendo perfettamente soprattutto la transizione delicatissima tra primo e secondo, come fanno i grandi campioni. Torna a vincere un torneo internazionale due anni dopo Belgrado: “Grazie a tutti per tutto il supporto, significa davvero tanto, questo è per tutti voi. Questo è un piccolo passo verso il mio ritorno, ma è così bello tornare a godermi ciò che amo fare! Tenendo la testa bassa, lavorando duro ed entusiasta per il futuro”. Queste le parole dedicate ai suoi fans su Instagram. Non nasconde le proprie emozioni. Ha superato momenti complicatissimi. E lo se merita, se lo stramerita tutto.