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    13 Aprile 2024
    Poker Lazio, ma fischi e fine ciclo: pure Luis Alberto annuncia l’addio

    Doveva essere una serata all’insegna della serenità. Quantomeno alla ricerca della quale. Invece è stata e diventata tutt’altro. Non basta alla Lazio il poker netto rifilato al fanalino di coda della massima serie, una Salernitana già spacciata, destinata all’immediatissima retrocessione in B. La Lazio vince sì 4-1, una partita stavolta interpretata bene, senz’altro indirizzata da un quoziente tecnico nettamente superiore, che ha narrato la doppietta di Felipe Anderson, il gol di Vecino e la chiusura del giovane danese Isaksen. Ma già, non è bastata. Perchè è una Lazio a fine ciclo. Che volge al termine di una stagione tormentata, rovinata dalla fine dell’era Sarri, amatissimo dal popolo biancoceleste. Pubblico che infatti fischia la squadra, per larga parte di gara brusii avvertiti forti e chiari, quelli emanati da un Olimpico tutt’altro che gremito, specchio e fotografia della transizione biancoceleste da qui a fine stagione. Ma che la Lazio, Tudor o non Tudor (si ripartirà chiaramente dal tecnico croato) sia giunta a fine ciclo è ormai chiaro e palese: si chiude un’era quasi decennale con le parole di Luis Alberto. Immobile al capolinea, Felipe direzione Juve in scadenza, ma sono le parole del fantasista spagnolo a suggellare più d’ogni altra la fine di un’era: vuole andare via. Non vuole più un euro a fine campionato, non farà senz’altro parte della rosa del prossimo anno. Questa la sua ammissione, che riecheggia. Dopo tante bizze, dopo un rinnovo ottenuto, dopo la partenza di Sarri, stavolta la decisione definitiva. Ha voltato pagina. Il club dovrà accontentarlo, anche perché per stessa ammissione ha chiesto la rescissione. Vuole chiudere la carriera da un’altra parte. Poi su Instagram chiarisce nella notte, abbracciando i tifosi biancocelesti, ma confermando la decisione, inequivocabile: “Sono grato per le manifestazioni di affetto, il mio rapporto con i tifosi della Lazio è ottimo ed è solo un orgoglio. Ringrazio per tutto quello che hanno fatto in questi miei anni nel club, specialmente ai ragazzi della Curva Nord e della Tribuna Tevere che mi hanno sempre sostenuto. Vi avrò sempre nel cuore. Continuerò a lavorare duramente e a dare il massimo in campo fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, come ho sempre fatto”. Sarà dunque totale piazza pulita a giugno, l’alba di una nuova era.