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    Cronaca
    15 Aprile 2024
    Viterbo, Unitus: i festeggiamenti del 45° anniversario dimenticano Altiero Spinelli
    Una dimenticanza che si è fatta notare, quella dei vertici Unitus, che non hanno dedicato neanche un momento al ricordo del politico italiano legato all'Università della Tuscia

    VITERBO – Si sono svolti in questi giorni le celebrazioni dedicate ai primi 45 anni dell’Università degli Studi della Tuscia. Giornate ricche di eventi e di personalità che hanno scelto di recarsi presso il rettorato di Santa Maria in Gradi per celebrare la ricorrenza che, tuttavia, ha mancato di citare una delle figure più importanti della storia dell’Università.

    Altiero Spinelli è stato un politico e scrittore italiano, spesso citato come padre fondatore dell’Unione europea per la sua influenza sull’integrazione europea post-bellica e al quale proprio l’Unitus ha intitolato la sala conferenze del suo rettorato in ricordo anche del periodo di reclusione che qui trascorse. L’intero complesso di Santa Maria in Gradi, prima convento domenicano per secoli, fu convertito a carcere dal 1873 al 1993.

    Per questa mancanza, vogliamo ricordare noi la sua storia di Altiero Spinelli che dedicò la sua intera vita ai propri ideali legati a un profondo senso di unità europea che ancora oggi vengono ricordati in tutta Italia e oltreconfine.

    Tra le mura dell’Università, quando ancora era un carcere, Altiero Spinelli trascorse due interi anni di reclusione, qui trasferito dal regime fascista che lo aveva reputato un individuo altamente pericoloso. Successivamente fu confinato in due località diverse: a Ponza (1937-1939) e a Ventotene (1939-1943). Fu proprio in quegli anni che il futuro parlamentare italiano si distinse dagli altri ex compagni del partito comunista prendendo le distanze dalle azioni di Stalin, dai processi di Mosca e dal comunismo sovietico in generale.

    Il periodo politico di Altiero Spinelli sboccia nel 1976 quando si presentò alle elezioni politiche italiane per la Camera dei deputati, come indipendente di sinistra nelle liste del PCI e fu eletto deputato. Da lì si iscrisse al Gruppo misto, di cui fu presidente per l’intera legislatura. Nello stesso periodo fu anche eletto componente della rappresentanza italiana al Parlamento europeo. Fu confermato deputato nella legislatura successiva (1979-1983), nella quale fece parte della III Commissione Esteri e poi della VII Commissione Difesa e fu anche eletto nel 1979 come indipendente nella lista del PCI al primo Parlamento europeo a elezione diretta e, successivamente, fu rieletto nel 1984.

    Ad ottobre del 1980, lanciò inoltre la rivista Crocodile – Lettre aux Membres du Parlement européen, nel cui primo editoriale espresse il progetto politico di costruzione di una comune volontà dell’Europa. Il 14 febbraio 1984 propose un progetto costituzionale per gli Stati Uniti d’Europa; il progetto di un Trattato per l’Unione Europea venne approvato dal Parlamento europeo, mentre i rappresentanti degli Stati membri nel Consiglio europeo bocciarono successivamente la proposta del movimento federalista di trasformare la comunità in una federazione europea di Stati, mediante un passaggio parziale della loro sovranità nazionale a un’istituzione sopra di loro.

    Tali decisioni influenzarono in maniera significativa il primo tentativo di profonda revisione dei trattati istitutivi della Cee e dell’Euratom, l’Atto unico europeo.

    Spinelli rimase membro del parlamento europeo per dieci anni e viene ricordato come uno degli attori politici principali sulla scena europea attraverso il Club del coccodrillo, da lui fondato nel 1981 e animato successivamente. Nel 1985 intervenne anche al XXXI Congresso del Partito Radicale di Marco Pannella per esortare i radicali a promuovere a livello europeo le loro campagne portate avanti in Italia.

    Infine, Altiero Spinelli si spense in una clinica romana il 23 maggio 1986 ma il suo corpo riposa nel cimitero comunale di Ventotene, luogo che sempre gli rimase nel cuore dopo il periodo di “esilio”.