Ci si poteva francamente aspettare di più ma alla fine quel che più conta è che la Fiorentina compie la missione e torna in semifinale di Conference League dodici mesi dopo l’ultima volta, sognando di riconquistare un’altra finale magari scrivendo stavolta un epilogo differente da quello di Praga. La Fiorentina fatica, si vede, pur col Plzen, pur con l’uomo in più. Si vede che non vive un periodo di forma particolarmente brillante. Ha persino bisogno dei supplementari per abbattere la stoica resistenza ceca. Ma a togliere le castagne dal fuoco doveva esser lui, Nico Gonzalez, prima che capitan Biraghi chiuda la gara in contropiede e si lasci andare ad un urlo liberatorio dopo qualche brusio di un Franchi forse anche per l’orario tardo pomeridiano tutt’altro che gremito. Italiano, che separerà le strade fiorentine a fine stagione, tira un sospirone di sollievo, festeggia e dedica come tutta la squadra la vittoria al compianto Joe. Per la Fiorentina può esplodere una grande primavera, sognando un’altra finale di Coppa Italia, al tempo stesso, se dovesse resistere a Bergamo forte della vittoria della gara d’andata al Franchi. In Conference affronterà il Brugge: occhio all’insidioso ritorno in Belgio. Gran fascino nell’altra semifinale: c’è l’Aston Villa di Emery che nonostante rimonta e gran prestazione del Lille tutto cuore di Fonseca vince ai rigori salvata ancora una volta da chi sa esser protagonista di lotterie, naturalmente campione del mondo Martinez. Che pensate, vien pure ammonito due volte: la seconda provocando ai rigori, ma alla lotteria s’annulla il giallo precedente, quello dei 120. E allora può partire la festa dei Villans: stellare Emery, istituzione europea, addirittura in piena volata Champions pure in Premier. Affronterà l’Olympiakos: niente Fenerbahce, amarezza turca, perché sebben completata la rimonta rispetto alla gara del Pireo, ai rigori viene tradita pensate da Bonucci, che sbaglia il rigore decisivo. Come in Europa League semifinali il prossimo 2 maggio, ritorni giovedì 9.
