Può capitare. Lecito. Logico. Logistico. Specialmente in un calendario così fitto e contratto. Specialmente contro avversari di questo livello. La Roma ha vissuto il lunedì peggiore e forse la serata più negativa della gestione De Rossi. Bologna dei miracoli corsaro pure all’Olimpico. Tre a uno felsineo: Motta ipoteca la Champions, blinda il quarto posto e adesso sogna di attaccare anche il terzo, quello juventino, per un sorpasso che farebbe rumore, eccome, soprattutto mediaticamente. All’Olimpico una gara incanalata per i rossoblu e stregata per i giallorossi sin dalla prima frazione, chiusa due a zero per gli ospiti, pesantissimo il raddoppio di gioiello Zirkzee proprio al tramonto del primo tempo. Nella ripresa DDR prova a scuotere la Roma: entra Azmoun che riapre la gara, sicuramente più pronto e reattivo di un Tammy Abraham ancora palesemente apparso in ritardo di condizione. E se Pellegrini e soprattutto Dybala stavolta non illuminano, contro una squadra che gioca, tesse, palleggia, va a recuperarsi palla per poi farti girar vuoto, poi imbeccare serata storta. E l’Olimpico, ancora gremitissimo, assiste al gol di Saelemaekers che taglia le gambe ai giallorossi, chiude definitivamente la contesa e fa volare quel Bologna che, osannato al rientro in Emilia dai propri sostenitori, vince lo scontro diretto in trasferta e strizza l’occhio al sogno Champions: 62 punti per Motta (64 la Juve terza..), 55 per De Rossi, 54 per Gasperini. La Roma si giocherà la prossima Champions in un testa a testa con l’Atalanta, le due che sognano l’Europa League, storie e destini. Per i giallorossi, prima di Napoli, c’è il salto ad Udine: giovedì i restanti 20 minuti post N’Dicka. Il calendario spinge, la Roma deve resistere.