Poteva finire meglio, ma poteva finir pure decisamente molto peggio. L’Atalanta strappa il suo grande obiettivo minimo: strappare un risultato positivo nella rovente, incandescente bolgia di un campo storicamente folle, complicatissimo per chiunque, il Velodrome. A Marsiglia i nerazzurri strappano un 1-1 che può diventare fondamentale per la gara di ritorno: si deciderà dunque tutto a Bergamo, il sogno Dublino passerà dal Gewiss. Dopo aver fatto fuori lo scoglio più prestigioso della competizione con l’impresa di Liverpool, vento in poppa sì, ma tanti addetti ai lavori probabilmente pensavano sarebbe stato agevole. In realtà devi andar eccome a giocare su campi come questi, eccome. E stasera il Marsiglia, tra mille difficoltà ed in tutte le sue contraddizioni, ha dimostrato quanto possa essere dannatamente pericoloso. Perché se come ad Anfield c’ha pensato ancora Scamacca, Mbemba ha rimesso immediatamente la gara in parità. Un primo tempo di mischie, palle inattive, botte da fuori. Gara fisica, eccome. L’Atalanta è l’Atalanta, costruisce anche diverse succulente occasioni, forse meno dell’OM. Ma quel che più conta è aver saputo accettare il pari, tornare a casa con un risultato positivo. Indenni dalla bolgia di uno dei porti più scalmati del Mediterraneo, calcisticamente parlando. I grandi passi di maturità, pur per squadre belle come la Dea del Gasp, passavano proprio da esami come questi.

