Soffrendo più del dovuto, e visto soprattutto lo sviluppo, che onora meravigliosamente la credibilità di un club già retrocesso come la Salernitana, l’Atalanta trova tre punti fondamentali per il suo campionato. La Dea sbanca Salerno in rimonta e riappaia la Roma in classifica, a meno di una settimana dallo scontro diretto di Bergamo e, con una gara da recuperare, resta padrona del proprio destino per sognare la prossima Champions. Sul litorale tirrenico Colantuono rischia di giocare uno scherzo decisamente brutto al club che, nella sua carriera d’allenatore, ai tempi di Doni e Zampagna e di un romantico 442 vecchio stampo (fa pensare, ai tempi calcistici e le mode odierne) scriveva pagine importantissime. Fatto sta che dopo il vantaggio di una valorosa Salernitana firmato dal suo elemento più sorprendente Tchaouna, nella ripresa gli orobici ribaltano il finale con Scamacca e Koopmeiners, gli elementi di spicco, quelli di maggior forma, soprattutto il secondo istituzione di questa Serie A. Una gara che riproietta a questo punto, e qui si torna al discorso primordiale e principale, l’Atalanta a pari punti con la Roma, esattamente 60 lunghezze, adesso padrona del suo destino. Ma la corsa a due per il quinto posto, da qui a poche settimane, è solo destinata a vivere altri incredibili capitoli. La Roma c’è, eccome. E sarà a Bergamo, fra una settimana.