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    9 Maggio 2024
    AS Roma, mission impossible? Lupi nella tana di Xabi, stanotte serve l’impresa più eroica

    Il giorno è arrivato. Il penultimo step dei dieci giorni più importanti e decisivi della stagione della Roma. Stasera secondo atto col Leverkusen, gara di ritorno in Germania, dove lo scorso anno il catenaccio di Mourinho strappò pass e ticket per la finale di Budapest. Quest’anno è però tutt’altra storia, tutt’altro vento. C’è da battere e ribaltare una squadra che ha rovesciato storie, record e Bundesliga. Il vento stavolta soffia e spira parecchio direzione Xabi Alonso, l’architetto di una delle creature più sorprendenti e rivoluzionarie dell’ultimo decennio di calcio internazionale, ancora in corsa su tutti i fronti, un Bayer che sogna Europa League e Coppa di Germania per completare un Treble riscattante 120 anni di storia e recuperare in pochi mesi quello che sfortuna e stregoneria calcistica gli hanno tolto nel corso di decenni e decenni in cui avrebbe meritato senz’altro di più. Ma la Roma è la Roma. Istituzione assoluta dell’Europa del giovedì. Xabi Alonso lo sa. E non si fida. Prima di parlare di qualsiasi Dublino va chiusa ogni speranza giallorossa. E Roma porterà il suo popolo come sempre a riempire eccome il settore ospiti. Perché c’è da fare un’impresa che sarebbe epocale. Parliamoci chiaro, di questo si tratta. La Roma deve resistere al palleggio del Leverkusen, aspirine sulle ali dell’entusiasmo di una stagione sfavillante ma soprattutto in discesa grazie al 2-0 con cui si sono imposti all’Olimpico. E colpire. Quando necessario. Perché tutto può cambiare, tutto può rovesciarsi. L’esperienza e la fisicità della Roma, se la direzione di gara dovesse prendere altri binari, può minare certezze aspirine, in corso d’opera. Ecco perché crederci è doveroso. C’è lo scontro diretto Champions domenica a Bergamo con l’Atalanta, una sfida che per le casse del club conta qualsiasi cosa, ma prima i sogni. E prima le ultime speranze, gli ultimi novanta (chissà, forse centoventi) per cullarli ancora. Ecco perché il cruccio Dybala domina post affaticamento la vigilia giallorossa. E De Rossi pensa a lanciarlo a gara in corso, partendo dal primo minuto con la coppia pesante tutta ex Chelsea, quella composta da Lukaku e quel Tammy Abraham (che qualcosa della gara d’andata ha da farsi perdonare eccome) più di Amzoun, scalpitante ex di turno. Confermato il solito terzetto di centrocampo composto da Cristante, Paredes e Pellegrini, da comprendere la posizione di El Shaarawy sia in fase di possesso che di non possesso: sarà modulo camaleontico, presenti Celik e Spinazzola. Davanti c’è comunque un’altra carta, per caratteristiche quella che può rievocare più Dybala, ovvero quel Tommaso Baldanzi che con la Vecchia Signora ha emanato risposte più che confortanti. In ogni caso, tutti in gruppo. De Rossi scioglierà i suoi dubbi soltanto nel pomeriggio. Dall’altra parte invece Xabi dovrebbe optare ancora per un attacco leggero, senza prime punte, pronte a subentrare ancora a gara in corso. 2-0 sopra, vuole palleggio, senza punti di riferimento. Stasera fischio di inizio alle 21, sognando ancora Dublino, per riscattare Budapest. In ogni modo la Roma venderà ancora cara la pelle. E uscirà dal campo tra gli applausi del settore ospiti, comunque vada. De Rossi ci crede. La Roma è la Roma. E Xabi lo sa.