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    10 Maggio 2024
    Alla fine a Dublino volò Gasp: diario di una notte stellare, Bergamo in festa, una città in finale d’Europa League

    Una delle notti più belle della storia atalantina. O forse addirittura la più bella. Sperando, chiaramente, a questo punto, proprio per ciò che andremo a descrivere, che non sia l’ultima. L’Atalanta ha conquistato la finale d’Europa League. L’Atalanta ha conquistato la prima finale europea della sua storia. Utopia, ad inizio stagione. Un traguardo, già di per sé, straordinario. La creatura dell’ottavo anno gestione e progetto Gasp, giunto al suo secondo ciclo orobico, porterà una città a Dublino. Al termine di una cavalcata stellare, tra girone vinto davanti ad uno Sporting poi ancora battuto ai quarti, l’impresa stratosferica di Anfield e l’ennesima lezione stavolta quella inflitta al Marsiglia esattamente ieri sera. Una città in festa. Fiumi di birra e tinte nerazzurre ovunque. Festa in campo, un Gasperson danzante, una festa proseguita negli spogliatoi, prima che dagli spalti per l’appunto la Bergamo si trasferisse nei suoi quartieri storici, a festeggiare il lieto fine di una settimana di trepidazione, scaramanzia, sogni e amuleti. L’Atalanta vola a Dublino e lo fa con un netto 3-0 sul Marsiglia in cui c’è veramente tutto: tecnica, potenza, organizzazione, tenacia, qualità. Scelte offensive, senza calcoli, a sbranare una squadra che lontano da Velodrome vale la metà. Gasp lo sapeva. E l’Atalanta si merita questa finale anche per l’esame di maturità, quello d’esser stata capace d’accettare il punto e resistere nella bolgia transalpina dell’andata. Ieri a gonfie vele: prima Lookman, poi bolide Ruggeri, poi ciliegina di un altro gioiellino recuperato soprattutto direzione prossima stagione, El Bilal, che chiude sotto la curva nerazzurra sul 3-0 e spedisce tutti in Irlanda. Domenica c’è già lo scontro diretto Champions con la Roma, il 15 l’altra finale, quella di Coppa Italia, prima del grande sogno chiamato a questo punto 22 maggio, tutto trifoglio. Un finale di stagione da sogno, su tutti i fronti. Merito di una rosa ben costruita, larga, completa. Andata anche oltre, naturalmente. A rendere egregio il lavoro e la pianificazione di staff, tecnico, organigramma, dirigenza. Il prossimo livello diventa a questo punto chiaramente la Champions, sognando di alzare una Coppa Italia e coronare le tante medaglie finalmente con un trofeo, prima dell’appuntamento più grande. Dublino. Bergamo, è tutto vero.