E’ successo a Sesto San Giovanni. Ad aprile la tragedia di Eboli, dove un bimbo di 15 mesi è stato sbranato da due pitbull
SESTO SAN GIOVANNI – A Sesto San Giovanni, in via Picardi, un pitbull ha aggredito e ferito gravemente una bambina di due anni e mezzo mentre giocava con la sorella gemella . La zia della bimba, una ragazza di origine sudamericana di circa 25 anni, che faceva da baby-sitter alle gemelline, prima ha lottato con l’animale, riportando profonde lesioni alle mani, e poi, dopo aver rinchiuso le nipotine in una stanza, è corsa sul balcone arrampicandosi sulla tubatura del gas per non essere raggiunta dal pitbull che la inseguiva. La piccola è stata trasportata in codice rosso con l’elisoccorso all’ospedale di Bergamo. Illesa l’altra bambina.
Dopo i primi momenti di paura per le sorti della piccola, sembrerebbe che la bambina sia fuori pericolo. La piccola, per la quale inizialmente si era valutato il trasporto in elisoccorso all’ospedale di Bergamo, è stata invece portata in ambulanza a Niguarda. Lì – secondo quanto riporta l’Agenzia Adnkronos – è stata raggiunta dai genitori, che si trovavano al lavoro al momento dell’aggressione.
La zia delle bambine ha riportato ferite profonde ed è stata trasferita in codice giallo al Niguarda. Sul posto sono intervenuti anche la polizia locale di Sesto San Giovanni, l’ATS e il 118.
Il pitbull si trova adesso rinchiuso in un canile in attesa delle decisioni delle autoritá competenti.
L’aggressione di Sesto San Giovanni arriva a distanza di un mese della tragedia di Eboli, dove lo scorso 22 aprile un bimbo di 15 mesi è stato sbranato da due pitbull.
Dopo la tragedia sfiorata in data odierna e visto il continuo ripetersi di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi, il Codacons ha chiesto a gran voce misure per garantire la sicurezza dei cittadini e limitare questi incresciosi e pericolosi fenomeni.
“Al di là del nuovo caso e delle dinamiche che hanno causato l’aggressione di Sesto San Giovanni, è indubbio che esistano razze di cani potenzialmente pericolose per l’uomo, e che la loro diffusione sul territorio è in forte aumento anche a causa di mode e tendenze del momento – afferma il presidente, Marco Maria Donzelli – Indipendentemente dall’ educazione che si dà al proprio animale, è universalmente riconosciuto come alcune razze, ad esempio pitbull o rottweiler, per le loro caratteristiche peculiari fisiche (potenza, robustezza, dentatura) possano provocare ferite letali in caso di morsicatura. Proprio per questo, e senza ovviamente demonizzare gli animali, chiediamo da tempo un patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi. Il morso di un volpino, infatti, non causa certo le stesse ferite del morso di un pitbull”.
“L’ aver eliminato la lista delle 17 razze di cani a rischio introdotta dall’ ex Ministro Sirchia ha di fatto cancellato qualsiasi obbligo per i loro proprietari, con conseguenze negative sul fronte della sicurezza. Una lista che, anche alla luce dei nuovi gravi incidenti che si stanno registrando in Italia, andrebbe ripristinata, considerando che ogni anno si contano in Italia circa 70mila aggressioni a danno dell’uomo da parte di cani, e che non tutte le razze sono adatte a chiunque” – conclude Donzelli.
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