GROSSETO – Dopo il ritrovamento del cadavere di un neonato sulla nave da crociera Silver Whisper, partita sabato sera da Civitavecchia (vedi articolo linkato qui sotto), la Procura di Grosseto ha deciso di arrestare e indagare non solo la madre del piccolo, una filippina di 28 anni, ma anche due sue colleghe. Sono state infatti tradotte nel carcere fiorentino di Sollicciano anche due altre lavoratrici che condividevano con la mamma del bambino la cabina: una kenyota e una sudafricana. Il bimbo è nato venerdì 17 maggio a bordo della nave, che si trovava al largo, all’insaputa dell’equipaggio. Il corpo senza vita del neonato è stato poi trovato dai carabinieri domenica nel tardo pomeriggio, una volta saliti a bordo, adagiato tra le lenzuola sulla branda nella cabina occupata dalla sua mamma. Sembra che in determinati momenti della giornata il neonato sia stato nascosto nell’armadietto della cabina per non farlo trovare agli altri membri l’equipaggio e non farne sentire i vagiti e il pianto. La 28enne avrebbe tenuto nascosta la gravidanza per paura di perdere il lavoro. La madre aveva cominciato ad allattare il suo figlioletto. Le indagini dovranno quindi accertare se la giovane donna abbia ucciso volontariamente il bimbo oppure se la morte sia sopraggiunta per altri motivi. Da una prima ricognizione cadaverica sul corpo del bambino non ci sarebbero stati segni di violenza e questo fa pensare che il piccolo sia morto di stenti. Ma una risposta definitiva sulle cause del decesso arriverà solo con l’autopsia.


