Il calcio italiano sogna il bis. Un bis che raddoppierebbe lo stellare successo atalantino a Dublino, una settimana dopo. Un bis che raddoppierebbe, nella specifica Conference, il trionfo romanista alla prima edizione della competizione, quello giallorosso a Tirana nel 2022. A provarci è ancora la Fiorentina di Vincenzo Italiano, giunto probabilmente a culmine e apice del suo triennio viola, destinato a chiudersi domenica a Bergamo per attraversare presumibilmente l’Appennino e prender stavolta lui il posto di Motta, destini opposti rispetto a La Spezia, stavolta a Bologna. Ma di futuro se ne parlerà. Ci sarà tempo nei prossimi giorni per discuterne. Quel che conta è solo oggi. Coraggioso esodo fiorentino ad Atene, sede e tana della finale di Conference League 2024: il sogno è riscattare Praga e archiviare l’amarezza di 12 mesi fa coronando un percorso continentale con un trofeo europeo che pensate a Firenze manca dal remoto 1961. Stavolta c’è da battere l’Olympiakos, formazione che a differenza dei viola ha vissuto un percorso molto più complicato ma, stupendo tutti, battendo l’Aston Villa favoritissima della competizione in semifinale, s’è guadagnata finale e rispetto di tutti. Atene storicamente ambiente e piazza calda, anzi bollente, tipicamente mediterranea. E sta succedendo di tutto nelle ultime ore: l’Olympiakos che si giocherà la possibilità di vincere la Conference storia nella storia nella tana dell’AEK, il Panathinaikos che ha appena vinto la Coppa di Grecia scalda scalmanati tifosi rientranti da Berlino per la vittoria dell’Eurolega di basket. Insomma, nel calderone dei popoli ellenici, nella loro capitale, c’è di tutto, ma proprio di tutto. Un tumulto d’avvenimenti. Saranno 6000 i poliziotti messi a servizio dell’evento, a cui alle tifoserie sarà concesso accedere soltanto vestiti di viola o di biancorosso. Nell’Olympiakos sta chiudendo la carriera lo storico ex Jovetic, figliol prodigo fiorentino, che partirà soltanto dalla panchina. Occhio a Podence, ex Wolves, scheggia impazzita d’alto livello. Nella Fiorentina stavolta Italiano sembra scegliere più equilibrio, quantomeno ai nastri di partenza, salvo poi poter mescolare le carte a gara in corso se chiaramente le circostanze dovessero richiederlo. Ecco perché clamorosamente Beltran, decisivo in primavera e sangue freddissimo a Brugge, potrebbe partire dalla panchina: non sarà 424 ma 433, più abbottonato, con Bonaventura a sganciarsi davanti ad Arthur e Mandragora, ma i soli Nico e Kouamé a supporto di Belotti. Dietro, davanti a Terracciano, Milenkovic favorito su Ranieri per affiancare Martinez Quarta. Tensione. Rovente. L’attesa. Bando alle ciance, parlerà solo il campo.

