Amministrative a Civitavecchia, i sei candidati si sfidano davanti agli architetti
Elezioni, Politica
6 Giugno 2024
Amministrative a Civitavecchia, i sei candidati si sfidano davanti agli architetti

La rigenerazione urbanistica e l’edilizia della città al centro del dibattito fra i concorrenti nella corsa al Pincio

 

di Marco Gubetti

 

CIVITAVECCHIA – Nuovo confronto a sei per i candidati a sindaco di Civitavecchia ieri pomeriggio nell’aula consiliare del Comune. A organizzare l’evento ci ha pensato l’Ordine provinciale di Roma degli Architetti, che ha voluto sentire dai sei aspiranti al Pincio quali siano i loro progetti rispetto all’urbanistica e all’edilizia di Civitavecchia. A introdurre il confronto è stato proprio il presidente provinciale di Roma dell’Ordine, Alessandro Panci, che ha fatto un in bocca al lupo a tutti i candidati e ha spiegato che “chiunque vinca, l’Ordine si metterà a disposizione per aiutare la prossima Amministrazione nella complessa gestione dell’urbanistica”. A moderare il confronto, imbastendo le domande per i sei candidati, è stato il giornalista di Radio Subasio, Stefano Pozzovivo.

 

GIUBILEO. La prima questione affrontata nel dibattito ha riguardato la possibilità di sfruttare l’occasione rappresentata dal Giubileo – che si aprirà nel prossimo dicembre e che porterà a Roma milioni di turisti e pellegrini – per cambiare il volto di Civitavecchia. Paolo Poletti (sostenuto da Forza Italia, Noi Moderati, Uniti per Civitavecchia, ovvero Italia Viva e Azione, e lista Poletti sindaco) ha fatto notare che venticinque anni fa, quando ci fu l’ultimo Giubileo, “si era ancora in un’epoca nella quale si pensava che la rigenerazione urbanistica fosse figlia dello sviluppo economico. Oggi abbiamo capito che è più facile che avvenga il contrario, e cioè che ammodernare e rendere più vivibile una città porti sviluppo economico. La prima cosa da fare è dunque fare un censimento di tutte quelle che sono le aree da valorizzare e i monumenti da riscoprire per poter mettere così in cantiere un progetto avveduto di rigenerazione urbanistica della città”. Per Enzo D’Antò  (candidato della coalizione che vede come capofila il  Movimento Cinque Stelle insieme alla Lista D’Anto Sindaco e a Civitavecchia Popolare), quella del Giubileo 2025 è un’occasione persa e “non porterà nulla a Civitavecchia, perché i progetti ormai sono partiti e l’attuale Amministrazione non ha mosso un dito per intercettare i finanziamenti”. Più o meno sulla stessa linea anche Marco Piendibene (alfiere del centrosinistra e sostenuto da Pd, Alleanza Verdi Sinistra, Demos, Lista Piendibene e Unione civica): “Quando abbiamo sollecitato l’attuale Giunta perché si muovesse per ottenere dei fondi legati al Giubileo ci è stato risposto che l’Amministrazione si sarebbe conclusa prima dell’inizio del grande evento… Ricordo che invece venticinque anni fa il centrosinistra guidava la città e seppe sfruttare l’occasione nel migliore dei modi”. Anche Roberta Galletta, candidata indipendente e sostenuta soltanto dalla lista civica che porta il suo nome, ha criticato l’attuale Amministrazione per la mancanza di iniziativa. Mentre Massimiliano Grasso (candidato del centrodestra sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Civitavecchia 2030, La Svolta e Lista Grasso) ha voluto sottolineare il fatto che “venticinque anni fa nessun pellegrino arrivò a Roma via mare. Oggi, grazie alle scelte fatte in questi anni, abbiamo un porto nettamente più ricettivo che potrà essere uno degli scali del Giubileo”. Per Vittorio Petrelli (sostenuto dalla Lista Buon Governo), la priorità  non può essere il Giubileo, ma al contrario “bisogna concentrarsi sulla piena realizzazione dei due protocolli, quello su Fiumaretta e quello sviluppo industriale di Civitavecchia, firmati nel 2023”.

 

AMMINISTRAZIONE E ARCHITETTI. Nel secondo giro i candidati hanno dovuto dire la loro su quello che potrà essere il contributo degli architetti e del loro Ordine nella prossima Amministrazione. Poletti ha affermato che vuole avvalersi del loro aiuto in particolare per la riqualificazione dell’area di Italcementi: “Faremo fare un masterplan dettagliato e così anche per la sistemazione del mercato. Quello che è importante è che i professionisti che ci assisteranno capiscano che Civitavecchia non è Roma, ma è una città media con una sua specificità che deve essere valorizzata, staccandoci dalle visioni e dalle logiche che si attagliano alla metropoli”. D’Antò, per parte sua, ritiene che il legame tra architetti e amministrazione “debba essere rinforzato e tenuto vivo come non è stato fatto in questi anni. Se Civitavecchia è in ritardo sulla rigenerazione urbanistica è anche perché è mancato un confronto costante con i professionisti del settore”. Anche Grasso conferma che “sarà necessario avere un vero e proprio tavolo permanente di confronto e di studio con gli architetti sia per una progettazione strategica dell’urbanistica, sia per una ricognizione dell’esistente dalla quale occorre necessariamente partire. Di più. Ritengo – ha aggiunto il candidato del centrodestra – che grazie alla collaborazione degli architetti potremo finalmente avere una dialettica molto più fruttuosa con la Sovrintendenza rispetto a quanto accaduto in questi anni”. “Noi – è intervenuto Piendibene – in questo senso siamo già avanti, perché alla stesura del nostro programma hanno collaborato tanti architetti e alcuni di loro sono anche candidati nelle liste che mi sostengono. Si può rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio solo se si è in sinergia con dei tecnici preparati”. Galletta in questo caso si è trovata in accordo con Grasso e ha sostenuto che “gli architetti ci aiuteranno a recuperare un rapporto con al Sovrintendenza e magari anche a recuperare il senso del bello che in questa città, purtroppo, manca”. E l’importanza di avere degli architetti accanto all’Amministrazione per interloquire con la Sovrintendenza è una tesi che è stata sposata anche da Petrelli che ha aggiunto: “Se andremo al governo della città sceglieremo un architetto come assessore all’Urbanistica”.

 

UFFICI URBANISTICA. Come organizzare gli uffici che, al Pincio, si dovranno occupare dell’Urbanistica? A questa domanda, la terza della serata, i candidati si sono ritrovati tutti sostanzialmente d’accordo. Anche in questo caso il primo a prendere la parola è stato Poletti: “La competenza – ha messo in chiaro il candidato centrista – è imprescindibile e occorrerà mettere un dirigente di provata esperienza a capo dell’ufficio. Ma non basta. Occorre anche una reingegnerizzazione dei processi lavorativi, in modo che i progetti vengano realizzati bene e in tempi congrui”. D’Antò ha sottolineato che “oggi manca coordinamento all’interno dell’ufficio e occorre rimediare con professionalità competenti”. Grasso per parte sua ha ricordato che “è da troppo tempo che manca nell’Ufficio Urbanistica un dirigente di ruolo. Occorre quanto prima bandire un concorso e, nel frattempo, tamponare l’emergenza ricorrendo all’articolo 110. Occorre inoltre riorganizzare gli uffici, magari facendo ruotare i dipendenti all’interno e aggiungendo anche forze fresche, che diano un aiuto al tanto lavoro che c’è da fare”. Almeno su questo argomento Marco Piendibene si è trovato totalmente d’accordo con Grasso: “Subito ricorrere all’articolo 110 e poi far partire il bando per un concorso che possa finalmente portare gli Uffici ad avere una guida sicura”. Galletta, per parte sua, ha annunciato che lei, una volta alla guida del Pincio, nominerà “un architetto come assessore all’Urbanistica e un altro tecnico di grande competenza come dirigente dell’ufficio”. Per Petrelli non conviene fare il concorso: “Meglio puntare su tecnico di grande esperienza e preparazione da assumere con l’articolo 110”.

 

LE PRIORITÀ DEI CANDIDATI. L’ultima sollecitazione del moderatore ai candidati è stata quella sulle priorità di ciascuno nell’ambito della rigenerazione urbanistica di Civitavecchia. A questa domanda Paolo Poletti non ha potuto rispondere perché lo attendeva l’evento di chiusura della sua campagna elettorale (che si è tenuta ieri sera al Ghetto) e ha dovuto abbandonare l’Aula Pucci qualche minuto prima della fine del dibattito. Il giro delle risposte è cominciato dunque da Enzo D’Antò, che ha dimostrato di avere le idee chiare sull’argomento e, senza pensarci, ha subito indicato “l’apertura del Museo del Mare all’interno del Forte Michelangelo e, in seconda battuta, il recupero della Rocca. In questo caso, non appena saremo al governo della città, ci impegneremo per ottenere dal Curia la cessione di quella metà della Rocca che al momento è ancora di proprietà della Chiesa”. Anche Grasso ha sostenuto, proprio come D’Antò, che sia prioritario recuperare la Rocca e aprire il Museo della Navigazione all’interno di Forte Michelangelo e in più ha aggiunto quello che lui considera il progetto più importante di tutti: “Occorre come prima cosa trasformare il retroporto in un grande, moderno polo logistico che farà da baricentro per i traffici commerciali di tutto il Centro Italia”. Più classicheggiante la visione di Piendibene, che nel suo intervento ha sostenuto che “se Civitavecchia viene venduta all’estero come il Porto di Roma, è giusto allora che, quando i turisti arrivano qui, trovino testimonianze inequivocabili del legame della nostra città con la Capitale. Dunque è necessario valorizzare tutti i resti romani: dalla Terme Taurine alla Villa Pulcherrima”. Galletta si è detta pronta a far partire le espropriazioni per portare al Comune sia Villa Pulcherrima, sia la Rocca, mentre Petrelli considera prioritario far partire il prima possibile le Zone logistiche di semplificazione (Zls) perché “occorre trovare un giusto bilanciamento tra quelle sono le lodevoli aspirazioni di rigenerazione urbanistica e le sacrosante esigenze di chi in città lavora e produce”.