In un weekend di pieno fermento politico con elezioni su tutto il territorio italiano, anche la Lazio è pronta ad eleggere il suo nuovo tecnico. La Lazio sembrerebbe infatti aver fatto la sua scelta. Una scelta che scaturisce contestazione della piazza: il nuovo tecnico sarà Marco Baroni, esperienza in provincia, tanta, grandi salvezze come l’ultima miracolosa a Verona, ma pur sempre 60 anni passati ad allenare piazze come Lecce, Reggina, Pescara o Benevento stesso. Insomma, per l’opinione del tifoso biancoceleste, significa mancanza d’ambizione: sarà in grado di guidare un club come la Lazio che lotta anno dopo anno per latitudini europee, almeno quelle del giovedì? Luis Alberto andrà via un anno dopo Milinkovic, Felipe Anderson ha già salutato così come Kamada, capitan Immobile logisticamente viaggia verso il viale del tramonto della sua straordinaria carriera. Insomma, altro che rivoluzione: sarà ricostruzione. Tudor ha lasciato il suo brevissimo regno: piani e vedute diametralmente opposte, Lotito e Fabiani hanno soffiato a Cagliari e Monza l’ex tecnico dell’Hellas. Si ripartirà da Isaksen, Rovella e Zaccagni: saranno questi i punti fermi del nuovo progetto desiderato da patron e società. Dirigenza che ieri ha accolto Baroni a Formello: tutto vero, ultimi dettagli, poi firma su quel biennale ad un milione e mezzo a stagione che lo legherà ai colori biancocelesti fino al 2026 e annuncio del club. Smantellamento o meno, Baroni non poteva rifiutare. Il treno più prestigioso della sua carriera, dopo 60 anni di sacrifici. Uomo onesto e leale, andrà ancora una volta dritto per la sua strada. Ma la piazza non ci sta: non attacca il tecnico, ma lo inquadra come mancanza d’ambizione, soprattutto dopo mesi più che turbolenti, tra le dimissioni di Sarri (a cui il popolo biancoceleste era legatissimo), l’attacco a Tudor (contestato come uomo dalla Nord), rivoluzione, porte scorrevoli e cessioni illustri, una dopo l’altra. Si ripartirà da zero. Si ripartirà dai giovani. Ma il clima attorno a Formello non è dei migliori. Tutt’altro.
