Così come la Germania parte forte un’altra grande che sta ricostruendo, eccome. Decolla alla grande infatti l’Europeo della Spagna nel girone B, quello azzurro. La Spagna divora tre a zero la Croazia annichilendo la resistenza balcanica entro la prima frazione, quel che basta per incanalare la gara sui binari giusti e chiudere tutto, punteggio incluso, entro l’intervallo. Furie Rosse un cocktail di solidità e palleggio tra Rodri, Fabian e Pedri; meravigliose a tratti indomabili tra trequarti e guizzi esterni tra Nico Williams e soprattutto Yamal, astro nascente e fenomeno puro che riscrive la storia diventando il calciatore più giovane a 17 anni nemmeno compiuti a giocare un Europeo. E che partita: delizia e propizia, come il cioccolatino per Carvajal che chiude tutto al tramonto. A sbloccare Alvaro Morata, che spegne vigilie incandescenti e timbra ancora, salendo sul podio pensate dei marcatori di tutti i tempi della storica manifestazione continentale: in testa c’è Cristiano a 14, poi Platini a 7, momento podio per l’ex Juve che acciuffa gente come Griezmann e Shearer. Sbloccata Morata e su grande sviluppo raddoppia Fabian Ruiz, realtà internazionale. La Spagna gioca, timbra, fredda. Anche fortunata, perché nel finale Rodri rischia tanto, concede rigore che Petkovic sbaglia ma viene graziato per un rosso che ai più sembrava francamente netto, cavandosela solo col giallo che intasca e porta soddisfatto a casa. E prossima settimana, Rodri e la sua Spagna, saranno proprio avversari azzurri. Possono arrivare fino in fondo queste Furie Rosse? Senz’altro oggi l’avversario ha deluso, e parecchio. Una Croazia lenta e compassata, apparsa a fine ciclo, un’era lunghissima partita nel 2008, durata 16 anni, che ha regalato argento e bronzo nelle ultime edizioni Mondiali. Non c’è più Rakitic, Modric alla soglia dei 39 anni, Perisic reduce da legamento crociato. Mancata la solidità di sempre, tra l’altro. Nel primo tempo letteralmente surclussati. Per la prima volta sconfitti tra l’altro nella propria gara d’apertura in sei apparizioni europee: nelle precedenti edizioni ben quattro vittorie e solo un pari. Ma mai dar comunque, nel dubbio, per vinti i croati. Un pomeriggio particolarmente negativo per le formazioni balcaniche come narra pure il 3-1 con cui la Svizzera, pur senza fuoriclasse più solida ed evidentemente esperta a questo tipo di competizioni, ha battuto meritatamente l’Ungheria dell’azzurro Marco Rossi. Belle scene di sport comunque nel finale, con capitan e star Szoboszlai a condurre tutta la squadra a ringraziare e cantare uniti l’inno sotto il proprio popolo. Spettacolo e reti comunque, era dal 1976 che non si registravano così tante reti nelle prime tre gare d’apertura di una competizione europea.

