Stavolta niente ciliegina sulla torta. Matteo Berrettini non è riuscito a calare il tris. Ha palesemente dimostrato quanto e come l’erba e Stoccarda riecheggino ormai nella sua tradizione tennistica, dopo i successi 2019 e 2022. Ma stavolta, a dispetto delle due precedenti edizioni, gran cavalcata sì, ma senza successo finale. All’ultimo atto ha vinto un 22enne inglese in ascesa come Draper, nonostante col capitolino, seppur età decisamente più giovane, condivida storici e cronici problemi fisici. Anche Jack meritava un successo ed è arrivato in rimonta: dopo il primo set vinto 6-3 da Berrettini, diventa bravo il britannico a lottar fino alla fine, strappando prima il 7-5 che riapre e stupisce tutti, poi quel 6-4 che dopo due ore di gioco gli consegna l’ATP 250 di Stoccarda. Un successo che lo pone Top 30 ed in questo momento, in classifica ATP, lo rende il miglior britannico in circolazione. Niente tris dunque per Berrettini, ma tanti, tanti spunti tremendamente positivi: non solo classe e tradizione intramontabili, non solo quella dimestichezza con cui continua meravigliosamente a destreggiarsi sull’erba, bensì al contempo la condizione fisica stessa, vero e proprio cruccio di un’annata, senza complicatissima consecutiva, che non gli ha permesso di costruire un 2024 dopo Marrakech e l’ha costretto al forfait agli Internazionali della sua Roma. Matteo sta bene. La condizione torna a crescere. La mentalità, come reagisce, resta quella di sempre. Si congratula con l’avversario ma soffre per la sconfitta. Le risposte del corpo sono positive: cinque gare settimane, una gara al giorno da giovedì. Con difficoltà tecniche in crescendo tra l’altro, in base agli avversari. E quella vittoria su Musetti che a livelli di stampa, ambiente e pressione azzurra fa sempre piacere. Che sta bene ce ne siamo accorti. Adesso ambisce subito all’immediata continuità: rappresenterà infatti il quinto azzurro all’ATP 500 Halle, sempre Germania. Si sposterà nelle prossime ore in terra tedesca e attenderà di conoscere il nome del suo avversario. Halle deve rappresentare il definitivo test, comunque vada, per i giardini di casa. O meglio, per la specialità della casa. Fra due settimane parte il suo Wimbledon. Terra britannica ove, ovviamente, figurerà. Non sarà testa di serie. Per questo, al sorteggio, chiunque cercherà d’evitarlo. Matteo c’è.

