E forse stavolta l’acquazzone ha strizzato l’occhio a Berrettini. Un giorno in più di riposo dopo le splendide fatiche resurrezione di Stoccarda, quel che basta per sfruttare al meglio le 24 ore in più per preparare la gara con Michelsen che lo vedeva favorito e debuttare al massimo in quel di Halle: Matteo non ha tradito, 72 ore finale e sforzi dell’ATP 250 precedenti, parte alla grande anche nel torneo successivo, livello tra l’altro per definizione ancor più alto, per l’appunto ATP 500. Il sorteggio gli aveva dato una mano ma tra le caratteristiche più rilevanti dell’ultimo biennio del capitolino è che parliamo di un ragazzo che gioca anche e soprattutto con egli stesso, con le sue condizioni, con i suoi problemi fisici. Sta bene ed Halle, fin qui, rappresenta continuità. E deve fungere da ulteriore trampolino direzione l’erba più prestigiosa del suo repertorio e delle sue ambizioni: Wimbledon. Vittoria preziosa dopo un primo set particolarmente complicato, vinto 7-6, colpo del grande giocatore che tramortisce Michelsen; il secondo infatti diventa una dominazione chiusa 6-2, quel che basta per strappare il pass agli ottavi. Adesso però il calendario si intensifica: già domani torna in campo, l’avversario stavolta è Giron, americano come Michelsen. 50° partita sul terreno che ama di più, quello più conforme alle sue caratteristiche, l’erba: non poteva festeggiarla in modo migliore. L’ambizione, sempre testando fisico e muscoli, è quella di fare più strada possibile e tornare a ruggire anche in un 500 come Halle, ove cinque anni fa arrivò in semifinale. Domani chiaramente in campo anche Sinner che, strafavorito, affronterà invece l’ungherese Marozsan.
