Napoli, fuoco Conte: “Poche parole, solo fatti. Kvara e Dilo? Veto assoluto”
Sport
26 Giugno 2024
Napoli, fuoco Conte: “Poche parole, solo fatti. Kvara e Dilo? Veto assoluto”

Conferenza stampa fiume. Più che esplosiva, decisa. Forte, tosta. Il volto, solito, convinto, determinato, di uno dei tecnici più vincenti del calcio italiano dell’ultimo decennio. Antonio Conte s’è presentato a Napoli in una location straordinaria, al Teatro di Corte di Palazzo Reale: subito messaggio importante, quale voleva Aurelio De Laurentiis, necessaria per lanciare e presentare il suo grande colpo. Quello del riscatto. Poche parole: “Ripartiamo da zero, scelto perché un manager, le esperienze inglesi gli hanno lasciato quel senso di impresa, d’azienda”. Poi parola e attenzioni stavolta tutte per il suo allenatore, che non è certamente scappata, data la sua cotanta personalità, dai temi più importanti, quelli scottanti. Perché qualcuno, nonostante Conte significhi sempre ambizione, è rimasto sorpreso da dichiarazioni d’agenti e calciatori che evidentemente, anche quelli più prestigiosi, sembrino desiderare nuove esperienze. “Sono stato chiaro. Perchè sento parlare di confusione. Bene. Ripartiremo con tanti calciatori di questi anni. Resterà chi ho chiesto debba restare. Sono stato subito chiaro col Presidente. Hanno un contratto, restano con noi. Qui non c’è nessuna confusione, solo chiarezza”. Riferimento esplicito a Di Lorenzo e Kvara: “Il capitano grande calciatore e ragazzo intelligente. Kvara? Caratteristiche uniche, può giocare sia dentro che fuori sull’esterno. Osimhen? Unico caso che non dipende da me (ha una clausola, ndr). Sarà un Napoli versatile. Il grande allenatore, pur con le sue idee, si mette a disposizione delle caratteristiche dei suoi calciatori. Io miglioro i calciatori. La missione è farlo anche stavolta. Chi ha mal di pancia? Sono stanco, discorso che non esiste, si metta vicino a me, poi vediamo se s’è scontenti. Il Napoli non deve diventare un punto di passaggio. Sarò qui tre anni. Il Napoli deve diventare una meta. Chi viene viene per sposare una squadra competitiva per la vittoria. Ma potremmo star qui a far chiacchere. Io non sono uno che parla. Io sono essenziale: faccio fatti. Dobbiamo stare zitti e lavorare. Tutti, duro. Dai magazzinieri a chi cura il campo fino ai calciatori. Dobbiamo ricostruire. Chi ha tempo non aspetti tempo. Non ho paura, sfida che desideravo, sfida che arriva al punto giusto della mia carriera”. Perché progetto Napoli: “Ho ricevuto qualche offerta dall’estero, anche interessante, ma avevo dato una parola al Presidente. Ci saremmo trovati a fine stagione: a bocce ferme avremmo deciso se iniziar a lavorare insieme, indirizzare insieme la barca oppure continuare ognuno per la propria strada. Siamo allineati su tutto: nella voglia, nell’ambizione, nella determinazione. Vogliamo ricostruir qualcosa di importante che però duri nel tempo, non che evapori. Veniamo da un decimo posto, non scordiamocelo”. Felicità e passione azzurra: “Sento grande responsabilità. Per la prima volta dopo tanti anni di carriera ricevo una presentazione del genere. Per la prima volta ricevo grande affetto, grande vicinanza, ma non ho ancora dato niente. Non sono qui con tutto il rispetto per diventare statuina del presente, aspetto che mi emoziona sempre, sono qui per competere. C’è un grande fuoco qui, Napoli è malata per il calcio: noi dobbiamo alimentare ancor di più questa passione. Cosa posso promettere? Come sempre: non prometto la vittoria, non posso, prometto serietà, consegnare tutto me stesso al club e ai suoi tifosi”.