Donna di Avezzano morta nel 2009 risarcita dopo 58 anni per trasfusione infetta
Cronaca
28 Giugno 2024
Donna di Avezzano morta nel 2009 risarcita dopo 58 anni per trasfusione infetta

AVEZZANO – Sono trascorsi piú di 58 anni e solo nei giorni scorsi la Corte d’Appello dell’Aquila ha deciso il riconoscimento per danni, un milione di euro, per il caso di una donna di Avezzano (L’Aquila) morta nel 2009 ma sottoposta a trasfusioni all’ospedale di Avezzano nel 1966. Il tribunale dell’Aquila nel 2021 negava, alla donna il riconoscimento del danno biologico permanente sofferto in vita dalla donna e richiesto dagli eredi. La parte offesa nel 1966, dopo un parto, venne sottoposta a diverse trasfusioni di sangue presso l’ospedale. Solo nel 2017 gli eredi della donna, allarmati dalle notizie di decessi per malattie, decisero di fare chiarezza sulla morte della madre avvenuta 18 anni prima a seguito di epatite C. Gli eredi, residenti ad Avezzano, si erano rivolti ad un avvocato che, dopo una difficile ricostruzione delle cartelle cliniche incomplete del 1966 e quella della morte del 2009 citava in giudizio il ministero della Salute. Secondo l’avvocato era molto probabile che l’epatocarcinoma e la cirrosi erano conseguenze immediate dirette delle trasfusioni di sangue infette del virus della epatite C. Il tribunale dell’Aquila competente per le cause di risarcimento contro lo Stato, rigettava la domanda degli eredi. Di parere contrario la Corte d’Appello.