“A Bruxelles sono tutti onorevoli, io sarò l’unico generale”, Vannacci a ruota libera sul palco di Ombre
Politica
8 Luglio 2024
“A Bruxelles sono tutti onorevoli, io sarò l’unico generale”, Vannacci a ruota libera sul palco di Ombre

di Simona Tenentini

VITERBO – “A Bruxelles sono tutti onorevoli, io sarò l’unico generale”: parte subito “sparato” per usare il gergo militare, Roberto Vannacci sul palco di Ombre Festival a Viterbo sabato sera.

Il generale, tre lauree e sette lingue parlate, moderato dalla giornalista Rai Vittoriana Abate, ha incassato un tutto esaurito impressionante: circa 700 persone assiepate in piazza della Repubblica, sedie tutte piene e tante le persone in piedi che, per circa un’ora e mezzo, hanno ascoltato il neo eurodeputato intervenuto per presentare il suo secondo libro, “Il coraggio vince”.

Tanti i temi trattati, a partire da quelli più controversi che, con frasi decontestualizzate, hanno portato alla ribalta, tra polemiche e accesi dibattiti, il generale-incursore, eletto a Bruxelles con oltre mezzo milione di voti, “il secondo più votato in Italia dopo la presidente del consiglio Giorgia Meloni – ci tiene a specificare – che per una candidatura di facciata non siederà poi all’Europarlamento. Io invece sono già andato e sono fermamente deciso a portare le istanze di tutti i miei elettori, da Nord a Sud, non solo nella mia circoscrizione.”

“Del resto è questa l’essenza della democrazia: il popolo che legittima il potere di chi lo rappresenta, a dispetto di tutti coloro che operano la censura o il politicamente corretto che pretende di escludere dal dibattito chi la pensa in maniera differente.

In questo sono profondamente democratico, quindi invito a salire sul palco tutti coloro che la pensano in maniera diversa da me e vogliono intervenire -prosegue, con un chiaro riferimento alle contestazioni precedenti al suo arrivo. Il palco è aperto a tutti, io manterrò la mia posizione ma ci possiamo confrontare.

Riconosco di essere divisivo ma questo è un bene perchè almeno porta a fare delle scelte – continua Vannacci – intendo mantenere questo stile ruvido, poichè è inutile tergiversare sulle aspettative dell’ elettorato.

A Bruxelles porterò il mio ruolo di incursore perché questa Europa non ci piace: in confronto alla crescita esponenziale di tutti gli altri paesi, la nostra economia, dal 2008, ha registrato un aumento solo del 20%. Ciò è dovuto a tutte le imposizioni che ci limitano e ci costringono a fare scelte assurde che comprimono il tessuto produttivo.”

Infine, un passaggio sulla censura e su tutte le distorsioni che sono state fatte sulle sue frasi: “non ho mai detto cari gay non siete normali, come pure che vorrei creare delle classi per disabili e non sono antisemita. Queste sono tutte frasi ad effetto decontestualizzate e strumentalizzate.

Sono invece fermamente convinto che  ci siano alcune minoranze che ci vogliano imporre la normalità e che ci vogliono far credere che “naturale” vada a braccetto con “accettabile”.

Normale significa che rientra in una norma, in una legge, se il termine viene utilizzato però per alcune categorie si scatena odio e risentimento.

Siamo arrivati al punto che i gay sono come i panda: una categoria protetta e inattaccabile che accampa pretese maggiori rispetto a tutti gli altri.”