Lewis, l’alba del giorno dopo: il ruggito nella sua Silverstone, Hamilton campione senza età
Sport
8 Luglio 2024
Lewis, l’alba del giorno dopo: il ruggito nella sua Silverstone, Hamilton campione senza età

Il giorno dopo è ancor più luccicante. Il ritorno del Re. Proprio a casa sua. Dopo la qualificazione dell’Inghilterra alle semifinali di Euro 2024, i britannici hanno goduto di altri motivi per esultare. D’altronde tutti i sostenitori, indipendentemente dalla scuderia, tifavano per lui. Lewis Hamilton è tornato, più di due anni dopo. Ha vinto. Ha vinto a Silverstone, davanti alla sua gente. Davanti a 120mila persone impazzite per un campione senza età. Novecentoquarantacinque giorni dopo Gedda. Il riscatto di un Mondiale perso all’ultimo respiro. Il riscatto di qualcuno dato sportivamente per finito troppo presto, ma non per la Ferrari, sua prossima sfida. A 39 anni suonati il martello sìè ripreso la F1, s’è ripreso un GP, s’è ripreso la sua Silverstone. La sua nona sinfonia in quell’orchestra che da sempre scansiona la sua tradizione. La 104° totale. Numeri straordinari. La Formula Uno, francamente, aveva bisogno di storie come queste. Partito in seconda fila, chiude davanti a tutti. Davanti a Verstappen stesso, succeduto dalla due McLaren, terze e quarte, quelle di Norris e Piastri. All’interno di una gara negativa per le rosse, con Sainz quinto e Leclerc complice qualifiche addirittura quattordicesimo. Vince Lewis, ruggito vecchio stampo. Vince Lewis, l’eterno Re. Stavolta la commozione è quella tangibile, si vede, si tocca ad occhio nudo. Lui, che in un prime durato decennio non ha mai pianto. Stavolta sì. E non poteva essere altrimenti. Nel post gara dedica la gara al papà, alla sua gente, alla sua Silverstone. Quel soffio del vecchio grande campione, davanti a Max. Un ruggito che speriamo non sia l’ultimo. Perché il prossimo anno gli italiani ne godranno, dal vivo e da vicino, stavolta dalla parte rossa.