Il trionfo dei Cafeteros. La resistenza storicamente uruguagia su cui si infrangono i sogni proprio della Celeste. In finale di Copa America vola la Colombia, un 1-0 firmato Lerma al tramonto del primo tempo, prima dell’espulsione di Munoz e l’eroica resistenza per tutta la ripresa. Male l’Uruguay che stavolta, dopo un cammino straordinario, merito del pensiero Bielsa qualcuno capace di rispedire al mittente anche il Brasile, crolla sul più bello e con l’uomo in più. Il trionfo della Colombia che dopo il pokerissimo al piccolo Panama si prende la vetrina più prestigiosa, la finale con l’Argentina. E da quelle parti, quantomeno con la maglia del suo paese, trascina ancora l’eterno James Rodriguez, ancora evidentemente lontano dal canto del cigno: in una statistica suggestiva e tutta particolare, quella del record di assist in una competizione, batte un vecchio record di istituzione Messi con sei gioielli e sei guizzi vincenti nell’edizione 2024. A rovinare lo spot del calcio americano e sudamericano nella notte di Charlotte diventa però il post gara più rovente dell’intera competizione: scene da panico, paura, scene che fanno malissimo a chi ama quei popoli, quel mondo del calcio. Rissa totale dietro la panchina dell’Uruguay, con Darwin Nunez che scavalca le prime file della tribuna dove erano assiepati i famigliari dei calciatori della Celeste, secondo gli stessi per l’appunto attaccati e provocati dalla moltitudine dei tifosi colombiani: scoppia un caos che dura diversi minuti, serve sicurezza a gogò per rinsaldare la rissa, un finale che macchia quanto di splendido, tra passione, tradizione e folklore abbia espresso la Copa America 2024. Per l’Uruguay solo la finale tra terzo e quarto posto col Canada sabato notte; l’ultimo appuntamento, quello più atteso, diventa invece la finalissima tra Argentina (campione in carica e del Mondo) e la Colombia, la notte tra domenica e lunedì alle ore 02.00.


