Gioie e dolori nel giovedì del tennis capitolino in giro per il Vecchio Continente. La luce si chiama ancora Matteo Berrettini che, nel piccolo ATP 250 di Gstaad, rispetta i pronostici, mantiene ancora continuità fisica e dopo aver buttato fuori l’argentino Cachin replica il successo con un altro sudamericano come il colombiano Galan strappando dunque l’accesso ai quarti di finale come Fabio Fognini. I due veterani del tennis azzurro, quantomeno anagraficamente ancora in attività a quei livelli, restano dunque protagonisti allo Swiss Open. Ma se dopo aver meravigliosamente ribaltato Varillas con una prestazione che consegna continuità ai segnali di resurrezione offerti a Wimbledon domani Fognini dovrà affrontare forse il favoritissimo della competizione come Tsitsipas, Berrettini sogna la semifinale perché aspetterà il vincente dello scontro diretto tra due avversari alla portata come Auger-Aliassime o Hanfmann. Matteo, che vinse il torneo nel 2018 e arrivò in finale nel 2022, punta dunque ad arrivare fino in fondo. Bravissimo anche oggi nel caldo pomeriggio svizzero a ribaltare una falsa partenza e piegare in due soli set per l’appunto Galan, con un 6-4 e 6-2 che al calar di sipario non ammette repliche. Decisamente più negativo, ma senz’altro a livelli più alti quale l’ATP 500 di Amburgo, il giovedì pomeriggio dell’altro capitolino impegnato nei circuiti internazionali, naturalmente Flavio Cobolli. Il giovane romano esce distrutto da Zhang, a proposito di false partenze. Non lo conosceva e s’è visto. Il cinese vola, 9 game su 10 in apertura, primo set stravinto 6-1. Ottima reazione d’orgoglio nel secondo set ma alla fine è 7-6: Flavio esce agli ottavi d’Amburgo, niente quarti di finale.

