Una doppietta storica. Ben 26 anni dopo. Non accadeva dai tempi del Pirata. Nessuno, dai tempi di Marco Pantani, fu mai più in grado di coronare il Double, tra rosa e gialla, la doppietta tra Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno. Qualcosa di straordinario. Ecco perché non possiamo far altro che applaudire a scena aperta e riservare la miglior standing ovation possibile ad un ciclista generazionale, perchè quando si pronuncia Pogacar di questo stiamo parlando. Tadej Pogacar ha rispettato le promesse, i pronostici e le aspettative. Non delude mai. Non sa fallire. Ha vinto pure il Tour de France 2024. Che parliamo di un ciclista generazionale ve ne accorgete da ogni piccola sfumatura: quando attacca e sprinta dove nessuno osa, quando lascia sul posto chiunque e detta legge in qualsiasi ambito europeo, quando chi prova a corrergli vicino sebben soltanto tifoso deve rinunciare ad ogni suo auspicio. Va troppo forte, vola nel vento. Sarebbe improprio cercare paragoni col passato: ogni ciclista ha il suo stile e lo sport si è evoluto. Giusto ammirarne la grandezza senza ricercare forzati o spropositati paragoni. Sarebbe delittuoso fare il contrario. Come fargli un torto. Ha dominato dall’inizio alla fine. Ha battuto tutti. Ha sbaragliato qualsiasi tipo di presunta concorrenza. Esulta la Slovenia. Esulta però soprattutto in qualche modo chi ama questo sport. Per Tadej si tratta del terzo Tour de France in carriera, il secondo consecutivo. Un’impresa resa leggendaria proprio per la doppietta, quella col Giro. E chissà se le divinità sorrideranno. Dall’alto. E chissà, tra queste, quanto starà applaudendo il Pirata..

