E’ stata una notte storica. Una serata che difficilmente dimenticheremo. Alcuni degli attimi, istanti, battiti più emozionanti dello sport azzurro degli ultimi anni, momenti destinati a marchiare le memorie collettive indelebilmente. Per tutti. Tra l’oro, prima volta nella spada a squadre, col tricolore riecheggiante per tutta Parigi; fino all’argento, storico, secolare, come ampiamente descritto, nella ginnastica artistica femminile a squadre, medaglia e traguardo che l’Italia non celebrava pensate dal remotissimo 1928. Ma non solo. C’è stato altro. C’è stata storia, ulteriore storia, ieri sera. Che merita menzione. Articolo. Perché ieri sera, quando le sue colleghe di altre discipline scrivevano libri, anche Paltrinieri passava alla storia dello sport azzurro, vincendo un bronzo eterno, straordinario, negli 800 stile libero. Eterno perché a 29 anni diventa il primo nuotatore italiano di sempre a vincere medaglie in tre Olimpiadi differenti e consecutive, dopo l’oro in quel di Rio 2016 nei 1500 stile libero e l’argento a Tokyo 2020 negli 800 in vasca e nel 10 Km in acque libere. Col bronzo straordinario, quello ottenuto ieri sera soltanto dietro a Wissen e Finke alla fine di una gara che l’ha visto sempre tra quelli in vetta, giunge a quota quattro medaglie olimpiche come Rosolino e Ceccon, coi quali condivide pure il prestigio di coloro che nelle competizioni a cinque cerchi hanno rivestito ogni gradino del podio finale. Un podio pesantissimo, un podio storico. L’uomo dei miracoli, sempre più tra le massime iconografie del nuoto italiano. A 30 anni nemmeno compiuti.