Punto e prestazione che rispecchiano esattamente l’ultima settimana vissuta dalla Roma giallorossa. Una Roma, quella che di Daniele De Rossi, per la prima volta da quando un emblema come lui siede sulla panchina romanista, discusso da più di qualcuno (sui social critiche sfociati in messaggi proprio subumani), proprio per la saga più rilevante di fine estate, naturalmente Paulo Dybala. La sua Roma non va oltre il pari a reti inviolate in Sardegna: sempre campo storicamente ostico, per carità, ma si poteva far di più. Si doveva provar a far qualcosa in più. Il primo tempo è la fotografia delle ultime ore giallorosse: squadra scialba, che forse ai punti meritava di chiudere sotto la prima frazione. Fotografia come, forse ancor di più, lo spirito della ripresa, soprattutto quando subentra chi lasciato fuori per scelta tecnica, quel Dybala che ringhia, completamente dentro la causa, e resta chi ancora una volta sembra esser chi più d’ogni altro sa accendere la luce. Occasioni per Pellegrini e Dovbyk che sciupano, senza concretizzare. Rimandato il centravanti ucraino. El Shaarawy entra troppo tardi, altro materiale di discussione delle prossime ore. Solo la prima, ma chi s’aspettava questa Roma e questo risultato ne ha ottenuto puntuale fotografia. Questa Roma, ancora cantiere aperto, resta Dybala dipendente. Lo sa forse anche De Rossi, anche se ha scelto il 433, con positivo Soulé futuro e futuro anteriore da una parte a far il Dybala, dall’altra Chiesa e calcio moderno. “Sono spaventato se non dovessimo sostituire calciatori forti, ma se dovessero arrivare..” il sunto del pensiero derossiano nel post gara. La settimana che sta per iniziare diventa quella decisiva per il futuro di Paulo. Roma sospira. Prega. Sarà Arabia o meno? Nel finale applausi e sguardo intenso, serio, legato, maturo al settore ospiti. Di una tifoseria che comunque, nonostante tutto, la sua Roma sola non la lascia davvero mai.
Sport
19 Agosto 2024
AS Roma specchio saga Dybala: reti inviolate a Cagliari, fotografia giallorossa