(Adnkronos) – Una raffica di 25 razzi è stata lanciata da Hezbollah dal sud del Libano verso il nord di Israele. Lo hanno riferito le Idf spiegando che l’attacco non ha causato vittime. La polizia israeliana ha invece segnalato che l’impatto dei razzi ha provocato incendi e causato danni. Hezbollah ha rivendicato il lancio di razzi spiegando di aver preso di mira due caserme nel nord di Israele.
Ieri Israele aveva chiuso lo spazio aereo nel nord, da Hadera, a causa della situazione della sicurezza dopo il raid su Beirut. A seguito del raid, nel quale sono stati uccisi due importanti comandanti di Hezbollah (Ibrahim Aqil e Ahmed Wahabi) e altri militanti del gruppo, Hamas aveva fatto sapere che Israele “pagherà a caro prezzo il crimine e la follia” commessi a Beirut.
E’ di 31 morti il bilancio aggiornato dei raid israeliani di ieri alla periferia sud di Beirut. Tra le vittime ci sono tre bambini (di quattro, sei e dieci anni), sette donne e tre siriani. Lo riferisce il ministro della Sanità libanese, Firas Abiad, secondo cui si contano anche 68 feriti, i cui 15 ricoverati in ospedale. Secondo fonti di Hezbollah, nell’attacco sono morti 16 tra comandanti e miliziani del gruppo. In totale, questa settimana in Libano sono state uccise 70 persone, a causa delle esplosioni dei walkie talkie, dei cercapersone e del raid aereo condotto da Israele.
Una fonte vicina al Partito di Dio, citata dal giornale libanese L’Orient du Jour, oltre alla morte di Ibrahim Aqil e di Ahmed Wahabi, conferma anche quella di altri due comandanti della forza d’elite Radwan, Abu Yasser Attar e Al-Hajj Nineveh. Tutti erano riuniti nei sotterranei di un edificio colpito dai missili israeliani.
Ahmed Wahabi, 60 anni, secondo quanto riferito dal Partito di Dio “ha diretto le operazioni militari dell’unità d’elite al-Radwan fino all’inizio del 2024, assumendo poi la responsabilità dell’unità centrale di addestramento dopo la morte di Wissam Tawil” ucciso in un raid a gennaio. “È con grande orgoglio che la resistenza islamica presenta oggi uno dei suoi grandi leader come martire sulla strada di Gerusalemme, e si impegna con la sua anima pura a rimanere fedele ai suoi obiettivi, alle sue speranze e al suo cammino fino alla vittoria”, ha dichiarato Hezbollah in un comunicato diffuso dall’emittente al-Manar, affiliata al gruppo, in un riferimento alla morte di Aqil, nel quale conferma anche l’uccisione di Wahabi e di altri 12 importanti militanti. Il Partito di Dio ha ricordato che Aqil ha preso parte a “una delle operazioni eroiche durante il confronto con l’invasione israeliana di Beirut all’inizio degli anni ’80”, in un riferimento all’attacco all’ambasciata americana in Libano nel 1983.
Hezbollah ha nominato Ali Karaki e Talal Hamia al posto di Ibrahim Aqil e Fuad Shukr, per la guida del Consiglio della Jihad, la visione delle operazioni del gruppo. Lo ha reso noto il sito saudita Al-Hadath, precisando che i due facevano già parte del Consiglio, che è composto in totale da 7 membri. Karaki è il capo del comando sud di Hezbollah, responsabile delle attività militari nel Libano meridionale, Hamia è a capo dell’Unità 910 responsabile delle operazioni all’estero.
Israele sta commettendo ”crimini vergognosi contro i bambini”, non contro i combattenti. Lo ha affermato la guida suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei che ha anche rivolto un appello alla ”forza interiore” dei musulmani per poter eliminare il ”tumore canceroso maligno” dalla Palestina, riferendosi a Israele. “Se la Ummah islamica utilizza la sua forza interiore, il regime sionista verrà rimosso dal cuore della comunità islamica”, ha affermato Khamenei.
Una scuola è stata colpita da un raid aereo israeliano a est di Gaza City. Lo confermano le Idf, affermando che circa venti obiettivi sono stati colpiti dall’aeronautica militare israeliano.
Il bilancio è di almeno 22 morti e 30 feriti, secondo quanto riferisce il ministero della Sanità di Hamas, spiegando che tra le vittime si contano anche 13 bambini, sei donne e un neonato di tre mesi. Due persone risultano ancora disperse. La scuola ospitava sfollati, secondo fonti palestinesi, mentre le Idf sostengono che fosse stata trasformata in un centro di comando di Hamas.
Nel raid, è stato ucciso anche un alto funzionario dell’intelligence di Hamas, Muhammad Mansour, riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) spiegando che Mansour ”era un importante esperto di tecnologie di intelligence all’interno di Hamas”.
Sono almeno 119 le persone che sono state uccise e 209 quelle che sono rimaste ferite negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza nelle ultime 72 ore. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza aggiornando a 41.391 il numero delle vittime dall’inizio della guerra lo scorso 7 ottobre. Almeno 95.760 sono invece le persone rimaste ferite da allora, ha aggiunto il ministero.
Gli Stati Uniti non stanno versando alcuna lacrima per l’uccisione del comandante di Hezbollah Ibrahim Aqil, tuttavia ribadiscono di non essere d’accordo con Israele sull’escalation e sul fatto che una guerra con il Libano faccia raggiungere gli obiettivi prefissati. “Ibrahim Aqil era responsabile dell’attentato all’ambasciata di Beirut 40 anni fa. Quindi nessuno versa una lacrima per lui”, ha detto McGurk intervenendo alla conferenza del Consiglio israelo-americano a Washington. “Detto questo – ha subito aggiunto – abbiamo dei disaccordi con gli israeliani sulle tattiche e su come si misura il rischio di escalation. È una situazione molto preoccupante. Sono molto fiducioso che attraverso la diplomazia, la deterrenza e altri mezzi riusciremo ad uscirne”. Ma poi ancora McGurk ha ribadito la posizione degli Stati Uniti: “Non pensiamo che una guerra in Libano sia il modo per raggiungere l’obiettivo di riportare le persone nelle loro case… Vogliamo una soluzione diplomatica a nord. Questo è l’obiettivo, ed è quello per cui stiamo lavorando”.