Musolino: “Adesso aspettiamo il via libera al Marina Yacting per chiudere il cerchio”
di Marco Gubetti
CIVITAVECCHIA – Questa mattina nel porto di Civitavecchia è stato inaugurato il cantiere della Tankoa Yachts. A fare gli onori di casa, naturalmente, il Ceo dell’azienda ligure, Vincenzo Poerio, che, insieme al presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, Pino Musolino, ha tagliato il nastro davanti a una piccola folla di giornalisti e stakeholder. In realtà sono già alcuni mesi che la Tankoa è operativa, ma oggi si è voluto dare particolare risalto a questa “nuova ripartenza” – come l’ha definita il presidente Musolino – che chiude una pagina non esattamente gloriosa per lo scalo civitavecchiese come è stata quella della Privilege. “Questa inaugurazione – ha spiegato Musolino – segna per il porto e per tutta Civitavecchia un momento di riscatto importante. Ora manca solo la chiusura del cerchio che ci sarà quando potremo inaugurare anche il Marina Yachting, con la Tankoa che potrà occuparsi del rimessaggio degli yacht di lusso che sceglieranno di parcheggiarsi a Civitavecchia durante l’inverno”. “Abbiamo già investito 5 milioni di euro sul ripristino dei capannoni e dell’intera area assegnataci – ha voluto sottolineare per parte sua Poerio -, perché a Civitavecchia abbiamo intenzione di restare a lungo. Questo scalo per la nostra azienda diventerà strategico, perché sarà un ingranaggio fondamentale del nostro ciclo produttivo: qui lavoreremo acciaio e alluminio per dare vita alle imbarcazioni che, una volta messe in acqua, saranno poi portate a Genova per la rifinitura. Sono convinto che tra il capoluogo ligure e Civitavecchia nascerà un connubio importante, che porterà benefici a entrambi i porti. Al momento abbiano in cantiere tre yacht: due da 45 metri e uno da 65. Fra qualche settimana avvieremo la costruzione di una quarta imbarcazione da diporto da 55 metri. Stiamo già dando lavoro a una settantina di persone, di cui la metà sono persone del posto. Quando saremo a regime contiamo di avere bisogno di 120/130 risorse e la nostra intenzione è quella di trovarle sul territorio di Civitavecchia. L’ideale sarebbe avviare dei percorsi di formazione ad hoc in città, per arrivare così ad avere un serbatoio di lavoratori specializzati al quale attingere”.