Europa League, dicotomie capitoline: Lazio forza 4 nel diluvio, Roma tonfo svedese
Sport
4 Ottobre 2024
Europa League, dicotomie capitoline: Lazio forza 4 nel diluvio, Roma tonfo svedese

Ed è una Lazio bella, bellissima quella che conquista la terza vittoria consecutiva, quella che fa due su due nelle acque internazionali e comanda addirittura la maxi graduatoria in Europa League nel super girone a 36 squadre stile Champions. Dopo il tris sul neutro tedesco vs Shakhtar, sotto l’acquazzone dell’Olimpico la Lazio grandina sul Nizza, stavolta calando il poker: un 4-1 che porta firme d’autore di Castellanos e Zaccagni ma soprattutto quella di Pedro, pedina storicamente europea, golasso e danze sotto la Nord. L’umiltà della cultura del lavoro e parola al campo, che paga sempre, merito del signor Baroni e di una nuova giovane Lazio: gruppo vero, tutti vogliono farne parte, tutti si sentono importanti e si divertono. Difficilmente si poteva pensare, mesi fa, ai tempi di fine ciclo e contestazione a cavallo tra giugno e luglio, ad una partenza così positiva. Partenza decisamente differente per la Roma, settembre di rovesci e terremoti turbolenti, scosse avvertite evidentemente anche giovedì sera in Svezia, precisamente a Boras dove, nonostante la gran mole di occasioni create nella ripresa, i giallorossi escono sconfitti e battuti dal piccolo Elfsborg, restando nei bassi fondi della maxi classifica con un solo punto all’attivo e quell’appuntamento con la prima vittoria europea ancora mancato. C’è tutto il tempo per rimetter a posto contesto anche oltre i confini, ma arrivare tra le prime otto può diventar sempre più complicato: più verosimilmente sedicesimi e playoff di febbraio. Ancora, come gli ultimi due anni. Pure con la nuova formula. Nuova formula anche in Conference, dove la Fiorentina impiega più di un’ora a scardinare la resistenza dei gallesi del New Saints: Adli e Kean scacciano fantasmi, Palladino parte bene. Europa e Conference League, così come la Champions, torneranno ad abbracciar sinfonie del calcio europeo soltanto dopo la sosta per le nazionali.