(Adnkronos) – Sarebbero almeno 87 le persone rimaste uccise e più di 40 quelle ferite a seguito di raid israeliani che nelle scorse ore hanno colpito Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo afferma il ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Stando alle informazioni diffuse da Gaza e riportate la Bbc si tratterebbe di un bilancio ancora provvisorio.
L’Autorità palestinese – che parla di 87 morti – condanna intanto il raid, definendolo un “massacro”. Per il ministero degli Esteri, riporta l’agenzia palestinese Wafa, “il governo israeliano e la comunità internazionale sono interamente e direttamente responsabili del massacro in corso”.
“Ancora una volta rivolgiamo un appello – aggiungono – per imporre un cessate il fuoco immediato”. Da parte palestinese denunciano “il fallimento a livello internazionale per fermare la guerra di genocidio e sfollamento contro il nostro popolo”, diventato – affermano – “una copertura” per Israele “per commettere crimini e sterminare il nostro popolo”.
Raid israeliani hanno colpito stamani la periferia sud della capitale libanese Beirut, storica roccaforte di Hezbollah. A riferirlo è l’agenzia libanese Nna che parla di una serie di raid contro varie zone, in particolare quelle di Haret-Hreik e Hadath. Secondo altri media libanesi le operazioni sono scattate poco prima delle 6 ora locale.
La notizia giunge dopo che nelle scorse ore dalle forze israeliane (Idf) era arrivata una nuova sollecitazione, un “avvertimento urgente”, ai civili che vivono nella periferia sud di Beirut, in particolare a coloro che abitano in edifici indicati dai militari a Haret-Hreik e Hadath. “Vi trovate vicino a siti e interessi di Hezbollah, contro i quali interverranno le Idf interverranno”, avevano avvertito le Idf, come scritto in un post del portavoce Avichay Adraee con mappe e indicazioni degli edifici.
La notizia dei raid arriva dopo che ieri un drone è stato lanciato in direzione della residenza di Benjamin Netanyahu a Cesarea. “Il tentativo di Hezbollah, proxy dell’Iran, di uccidere me e mia moglie è stato un grave errore”, ha scritto su X il premier israeliano.
Le forze israeliane hanno poi confermato che jet hanno colpito stamani nella capitale libanese un centro di comando della divisione intelligence di Hezbollah e un sito sotterraneo per la fabbricazione di armi. La conferma delle operazioni è stata diffusa via X dalle Idf.
Le Idf danno quindi notizia dell’uccisione di un comandante di Hezbollah nel sud del Libano, al-Hajj Abbas Salameh, accusato di responsabilità per attacchi contro Israele e di essere stato alla guida dei combattenti nella zona di Bint Jbeil. Uccisi anche, riferiscono via X, Rada Abbas Awada, esperto di Hezbollah per le comunicazioni, e Ahmed Ali Hussain, indicato come responsabile per la fabbricazione di armi.
Circa 160 razzi sono intanto stati lanciati stamani in direzione del nord di Israele dal Libano, confermano ancora le forze israeliane via X. Alcuni razzi sono stati intercettati. Diverse strade chiuse, mentre proseguono le operazioni per spegnere incendi provocati dal lancio di razzi contro il territorio israeliano.
Nei pressi della città di Safed, nel nord di Israele, un portavoce della polizia ha riferito di “diverse informazioni riguardo cadute” di razzi “in varie località”. Incendi sono scoppiati in zone aperte nell’area di Safed e sono al lavoro i Vigili del Fuoco, ha precisato.
Un tratto della Highway 90, la più lunga del Paese, è stato bloccato a più riprese per consentire il lavoro dei soccorritori. E’ stato confermato, inoltre, l’impiego di 15 squadre di pompieri e sei elicotteri.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu riunirà questa sera il gabinetto di sicurezza al quartier generale della Difesa a Tel Aviv. La riunione è prevista per le 19.30 ora locale, le 18.30 in Italia. Lo riferisce il Times of Israel che cita l’ufficio di uno dei ministri.