Stadio Olimpico. Ore 20.45. La Roma torna in campo all’Olimpico, stavolta per la prima volta 24/25 sotto gli ordini di Claudio Ranieri, al terzo regno giallorosso della sua storia d’allenatore, quello con cui chiuderà definitivamente la sua carriera da tecnico per poi passare dietro le scrivanie di Trigoria a disegnare e designare in prima persona da dirigente il prossimo futuro romanista. Che in campionato sia una stagione di transizione, anche perché servirebbe una rimonta inverosimile per tornare in corsa per quarto o quinto posto considerando quanto si corra lassù con Napoli e Inter tra sorprese e rivelazioni, non è certamente un mistero. D’altronde non potrebbe esser altrimenti dopo una serie di risultati che riflettono le folli, scriteriate e autolesionistiche scelte del club, risultati che fotografano transizione De Rossi direzione Juric. Una fermata tra le peggiori della storia recente romanista. Ecco perchè Sir Claudio, meraviglioso e romantico Caronte vecchio stampo. Che a Londra ha rispolverato, rinnescato e riacceso la Roma. E proprio sul post Londra ieri hanno destinato le luci d’editoriale: https://www.lacronaca24.it/2024/12/01/editoriale-roma-gagliarda-e-testaccina-londra-la-svolta-24-25/. “Dobbiamo riconquistare i romanisti”, questa la missione più importante ha detto il Sir, indipendentemente dai risultati. In campionato servono punti, comunque. E guardando la classifica all’indomani dell’ultima domenica, diventa quasi spettrale. Perché tale diventa la fotografia di questo primo spicchio di stagione. Una Roma nemmeno più a metà classifica, addirittura quindicesima, soltanto a più due dalla terzultima, in questo caso il Como, zona retrocessione. Ergo, servono punti. Quantomeno per stracciare cartoline come queste, paradossali. Stasera un’altra gara che può segnare sterzata: Atalanta favorita, un’Atalanta che vola, viaggia, demolisce. Che fa paura. E va arginata. Roccioso Ranieri e ancora linea a 5, la stessa di Londra, sperando magari di sfruttare gli stessi calci piazzati di recentissima e dolce memoria britannica. Pellegrini deve staccare la spina e ritrovare serenità, sulla trequarti ballottaggi tra Soulé, El Sha e Paulo Dybala, magari per l’occasione carta in corso, qualità da conservare per le fasi finali di gara, se ancora in corsa. Resistere e colpire, sperando nel popolo giallorosso. Che può far eccome la differenza, Ranieri lo sa bene.