All’ospedale di Civita Castellana turni massacranti per gli infermieri per sopperire alla carenza di personale
Cronaca
11 Dicembre 2024
All’ospedale di Civita Castellana turni massacranti per gli infermieri per sopperire alla carenza di personale

CIVITA CASTELLANA – Riceviamo e pubblichiamo dal segretario generale Cisas, Mario Perazzoni.

“Abuso dei turni degli infermieri per sopperire alla carenza organica. Non dovrebbe esservi organizzazione più sicura del Sistema Sanitario, considerando che il suo obiettivo è proprio la sicurezza dei cittadini, mentre poi non si è altrettanto attenti alla sicurezza degli operatori sanitari”. E’ il paradosso che emerge anche dal Rapporto Inail 2023, dal quale risulta che la categoria più esposta a rischi sul lavoro è stata proprio quella degli infermieri.Questa vulnerabilità e questa situazione di insicurezza per medici e infermieri è dovuta a rischi evitabili e non evitabili. Tra i primi abbiamo “i turni massacranti e la mancanza di organizzazione” mentre tra i secondi, “il rischio di aggressione è quello biologico da contatto con fluidi infetti. Per noi, tuttavia, “il problema è di tipo culturale, perché manca la sensibilità in merito alla sicurezza”.

Di fatto spesso però è proprio l’integrità psico-fisica ad essere minata nel caso degli operatori sanitari, “Medici e infermieri sono sottoposti a uno stress cronico dovuto a responsabilità, lavoro spesso svolto da soli e turni logoranti e la scala percentuale di malattie contratte più spesso sul luogo lavorativo vede che il 68% riguarda le patologie osteo-articolari, il 15% le malattie del sistema nervoso, l’8% problemi all’udito, un 4% i tumori e un altro 4% le malattie respiratorie, con un 1% di malattie della cute”.Da non sottovalutare poi il burnout, “uno dei rischi maggiori per gli operatori sanitari, ma tra i meno denunciati, perché sarebbe come confessare una fragilità.

Ma di tutto questo alcuni coordinatori infermieristici e Direttori Strutture Complesse della nostra ASL se ne fregano e fanno che i liberi professionisti li fanno diventare “meri prestatori.Questa procedura generale delle turnazioni dovrebbe porsi come obiettivo di: 1) organizzare e adottare orari e tempi di lavoro necessari per la realizzazione del servizio con ottimale funzionamento delle strutture, prestando particolare attenzione alle esigenze dell’utenza

2) assicurare il benessere psico-fisico del dipendente nell’ottica del riconoscimento dei tempi di vita e dei diritti del singolo

3) facilitare i Coordinatori delle professioni sanitarie delle strutture nell’attività di gestione del personale loro assegnato in riferimento all’orario e ai turni di lavoro, nel rispetto delle norme vigenti, degli obblighi contrattuali a valenza nazionale e altresì degli accordi interni derivanti dalla contrattazione integrativa aziendale e a garanzia della sicurezza delle persone assistite e degli operatori

4) definire, uniformare e ottimizzare la modalità di pianificazione delle ferie degli operatori, tenendo conto degli obiettivi del servizio, dei livelli di competenza ed esperienza professionale, dei livelli di assistenza da erogare

5) definire, uniformare e ottimizzare le modalità di gestione dei turni di lavoro per la sostituzione.

Le domande che ci sono pervenute da parte degli infermieri sono:1- l’infermiere che non ha l’obbligo della PD deve rispondere al telefono personale per essere richiamato in servizio?

2- Può essere modificato il turno base dalla coordinatrice senza il consenso del lavoratore?

3- Può essere modificato il turno di sostituzione anche il giorno prima del turno stabilito?

4- Può essere modificato il turno giornaliero per esigenze della coordinatrice?

5- Si può essere obbligati al doppio turno senza ordine di servizio?

6- Si può essere obbligati a lavorare oltre le 13 ore?7- I turni quanti giorni devono coprire?

Per tutte le domande sopraelencate la risposta è sempre la stessa: “NO!!!!”Andiamo a vedere punto per punto cosa dice il contratto e le leggi che rientrano a risposta dei quesiti sopraelencati.

1- L’infermiere non ha l’obbligo di lasciare il proprio numero di telefono in reparto e di conseguenza di essere richiamato in servizio, perché l’obbligo vige solo per chi ha la PD.

Non esiste sul contratto, ne esiste nessuna legge che obblighi l’infermiere a lasciare il proprio numero di telefono in reparto.2- Il turno base deve essere esposto con congruo preavviso prima dall’effettivo turno di servizio (CCCL FPG 30 giorni prima) e secondo la Sentenza della Cassazione n. 12962, del 21 maggio 2008, ribadita dalla recente Sentenza della Cassazione del 3 settembre 2018 n. 21562, il turno deve essere disponibile entro il 20 del mese precedente. Ne consegue che il turno base non può essere modificato se non con il consenso del lavoratore stesso. Cerca di comunicare il prima possibile eventuali variazioni nell’orario di lavoro ai dipendenti, nel rispetto di quanto eventualmente predisposto nei CCNL e comunque preferibilmente due settimane/massimo una settimana prima.3- Il turno di sostituzione, ove presente, è un turno flessibile, ma risponde anch’esso alle regole del turno base, di conseguenza non può essere modificato secondo le esigenze di servizio e senza il consenso del lavoratore.

Nello specifico, il “preavviso per il cambio turni di lavoro” è regolamentato dall’articolo 34 dello Statuto dei Lavoratori, che afferma che il lavoratore deve essere informato con almeno 24 ore prima del cambio del turno di lavoro. La mancata comunicazione può comportare sanzioni per l’azienda.4- La modifica del turno giornaliero, ossia mattina con il pomeriggio, sia nella settimana di sostituzione che nel turno base non può essere modificato se non rientra nei tempi e modi previsti.5- Il prolungamento orario o doppio turno può essere giustificato solo con un ordine di servizio, il quale può essere solo disatteso se viola la legge.  Nel caso un ordine di servizio non venga scritto per vari motivi, si deve in quel caso scrivere una lettera (modulo) che ci tuteli da eventuali problemi legali atto a giustificare il prolungamento orario.6- Cosi come scritto sopra, l’ordine di servizio può essere disatteso o contestato se in contrasto con una norma legge, ed in questo caso superando le 13 ore si viola l’art. 7 del D.Lgs. 66 del 2003. Di conseguenza può essere presentata denuncia all’ispettorato del lavoro.7- I turni devono essere mensili e esposti in congruo tempo. L’obbligo datoriale di affissione in luoghi accessibili dei turni di servizio di cui all’articolo n.10 della legge n.138 del 1958 deve essere inteso come volto a consentire al lavoratore di conoscere in via anticipata, in un tempo ragionevole, i propri impegni lavorativi, al fine di una programmazione del proprio tempo di vita.Come abbiamo visto il turno di lavoro può essere modificato solo in determinate circostanze ed è impegnativo sia per il lavoratore che per l’Azienda.Le modifiche non sono possibili senza comunicazione ed approvazione da parte di entrambe le parti, le eventuali chiamate in servizio, a qualsiasi titolo, sono possibili solo ed esclusivamente tramite ordine di servizio che deve essere scritto, motivato, indicare la data, provenire dal Responsabile del Servizio, avere carattere di eccezionalità ed essere consegnato con almeno 24 ore di preavviso.

Troppe volte si è assistito al buon senso, alla professionalità, alla buona volontà, ma anche e sopra tutto alla paura di sanzioni disciplinari a carico degli infermieri, ma per l’assenza improvvisa di un collega deve essere un evento previsto dalla Direzione, utilizzando magari un gruppo di infermieri a disposizione, invece di lasciare alle coordinatrici l’utilizzo di procedure non previste dal contratto.Questi obblighi legali mettono in evidenza l’importanza di un sistema di gestione dell’orario di lavoro efficace e accurato.Ma ciò non avviene, i responsabili diretti della turnazione dovrebbero essere i Coordinatori Infermieristici che hanno delegate funzioni che dovrebbero conoscere molto bene rispettando la normativa. I controlli su di loro, dovrebbero essere fatti dai Dirigenti Infermieristici con cui interfacciarsi, molto assenti e pochi in servizio. Questo condiziona le scelte organizzative in senso negativo, scelte effettuate ad personam.Portiamo ad esempio una turnazione infermieristica, SCANDALOSA è dire come minimo, pervenutaci, dove si evidenzia tutto il contrario delle norme sopra descritte:I turni sono settimanali e non mensili.  I dipendenti non riescono in un tempo ragionevole, a risolvere  i propri impegni lavorativi, al fine di una programmazione del proprio tempo di vita.I turni vengono comunicati tramite una bacheca all’interno di un ufficio senza data, senza la dicitura e senza il titolo posseduto di chi li compila?I turni vengono modificati a penna senza un ordine di servizio specifico sulle 24 ore.Non si riesce a capire il montante ore di ogni operatore mensilmente? Si continua ad utilizzare sui turni esposti, personale infermieristico, anche dopo le nostre denunce,  come addetto alla poltrona odontoiatrica (ASO) demansionandolo. Visto che, alla data odierna nessun intervento è stato eseguito, provvederemo a far risolvere esternamente questa problematica, a chi si interessa di sanità pubblica, certamente più qualificata.Vogliamo anche ricordare che durante questa gestione di coordinamento sopra segnalata, tre figure infermieristiche hanno fatto domanda di trasferimento per incompatibilità ambientale.

Vogliamo anche far riflettere quello che sicuramente dovrebbe essere chiaro è la differenza, già nella definizione, di questa figura: Comandare/ Caposala  (vecchia figura) e Coordinare/Coordinatore. Uso il condizionale perchè non è cosi dappertutto, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma sembra che quest’erba cresca sempre più prendendo il sopravvento. Eppure è semplice, non c’è neanche bisogno di studiare tanto, basta leggerlo dal vocabolario:Comandare – Ordinare, imporre di fare una cosa;Coordinare – Ordinare insieme; disporre più cose o elementi nell’ordine più adatto al fine che si vuol raggiungere. Inutile continuare con l’analisi del concetto, sembra chiaro anche a mia nipote di 11 anni. Purtroppo non è chiaro a molti colleghi, che al momento della promozione d’incanto cambiano atteggiamento verso coloro che fino a poco tempo prima erano i suoi colleghi.Il profilo del coordinatore è complesso, deve avere una serie di conoscenze e capacità specifiche. Tra queste forse la più complessa è la conoscenza di elementi del contratto di lavoro. Ormai è noto che in Italia c’è la libera interpretazione delle leggi, dei diritti ma soprattutto dei doveri.Comandare è storia. Coordinare significa ordinare e cooperare insieme per raggiungere l’obiettivo comune soprattutto nel rispetto reciproco.Inoltre, questi metodi non forniscono un modo efficace per tracciare e documentare la comunicazione dell’orario di lavoro, il che può essere un problema in caso di dispute o ispezioni da parte delle autorità. Infine, i metodi tradizionali di gestione dell’orario di lavoro possono essere poco flessibili e non consentire ai dipendenti di avere un accesso facile e immediato alle informazioni sul loro orario di lavoro. Questo metodo può portare a malintesi e frustrazione, soprattutto in un contesto di lavoro dinamico in cui i cambi di turno sono frequenti. Insomma, è chiaro che la gestione e la comunicazione dell’orario di lavoro richiedono uno strumento più efficiente, accurato e user-friendly.Inoltre comunicatoci, sembrerebbe che chi dovrebbe garantire la presenza e coordinare sia questo servizio che altro presente nel Distretto, in alcuni orari e in alcuni giorni sembrerebbe non sia presente. Forse perché non sono più presenti i Direttori Di Distretto andati in pensione o altro? Chi firma i movimenti esterni del personale?

Questa gestione del personale presso questo Distretto è catastrofica e non si riesce a capire come si può far gestire le presenze a personale che non conosce le dinamiche contrattuali. Con la presente si chiede un immediato intervento atto a ripristinare la legalità contrattuale e di salvaguardia del personale infermieristico e di altre figure anche con le revoche degli incarichi di funzione verso chi non rispetta le norme contrattuali come dispone il CCNL vigente. (L’incarico di funzione può essere revocato prima della scadenza, con atto scritto e motivato: per una diversa organizzazione aziendale; per valutazione negativa; per il venir meno dei requisiti richiesti per l’attribuzione.